Nonostante il passare degli anni, lo scandalo sessuale resta ancora aperto.
Secondo un rapporto del media JoongAng Daily, la “ennesima chatroom” si è infiltrata in una delle università più prestigiose della Corea del Sud, l’Università Nazionale di Seoul (di seguito denominata “SNU”), e più di 60 studenti di questa istituzione sono stati identificati come vittime. .
Gli agenti della sicurezza informatica del dipartimento di polizia di Seul hanno arrestato un gruppo di 5 sospetti in relazione all’incidente dell'”ennesima chatroom”. Tra i sospettati ci sono 2 studenti della SNU. È stato riferito che questi individui hanno utilizzato immagini e informazioni personali raccolte dagli account sui social media delle studentesse per produrre pornografia deepfake. Il filmato risultante è stato poi distribuito tramite l’app di messaggistica Telegram. Le attività illegali dei sospettati sono iniziate nel luglio del 2021 e sono continuate fino all’aprile di quest’anno.
Il sospettato, Park, che ha 40 anni ed è un ex studente della SNU, è in custodia dall’11 aprile per aver creato e distribuito un totale di 1.852 video e immagini deepfake. Le sue vittime includono 48 donne, compresi minori, che conosceva durante la sua permanenza alla SNU. È stato riferito che ha diffuso circa 100 video in totale.
Inoltre, i video diffusi da Park sono stati assistiti anche da Kang (31 anni), che era suo complice. Quando il caso fu inizialmente esaminato, Kang era uno studente di giurisprudenza alla SNU, ma ora si è laureato. Alla fine, Kang fu arrestato il 16 maggio.
Secondo i rapporti, Kang ha filmato le foto della laurea dei suoi compagni di classe e le ha usate per creare video pornografici, che ha poi inviato a Park. Dopo aver ricevuto informazioni personali e immagini da Kang, Park ha proceduto a condividerle nella sua chat room sessuale e in live streaming.
Nonostante diverse vittime abbiano denunciato i loro casi a quattro diversi dipartimenti di polizia dopo aver scoperto di essere diventate vittime di chat room di sesso, tutte queste denunce sono state respinte dalla polizia che ha affermato di avere “difficoltà” nel localizzare i due sospettati.
Il dipartimento di sicurezza informatica ha avviato un’indagine sul caso dopo aver ricevuto un ordine dall’Agenzia nazionale di polizia.
Le informazioni provengono sia dal JoongAng Daily che dal Global Times.
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