BobbyPoff afferma che il controllo del PC non mostra “alcuna prova” di hacking dopo il divieto di Warzone

BobbyPoff afferma che il controllo del PC non mostra “alcuna prova” di hacking dopo il divieto di Warzone

Lo streamer di Twitch BobbyPoff ha dovuto affrontare un ban permanente da Call of Duty a causa del sistema anti-cheat Ricochet del gioco, ma lui respinge fermamente qualsiasi accusa di imbroglio. Per corroborare le sue affermazioni, ha rivelato che un’ispezione di PC di terze parti non ha rilevato tracce di software di hacking sul suo sistema.

Il 3 ottobre, Poff è andato sui social media per condividere uno screenshot che indicava che il suo account Warzone era stato bannato in modo permanente. Ha dichiarato con enfasi: “Non ho mai barato per un solo secondo nei miei oltre 90 giorni di gioco a Warzone” e ha menzionato di non essere stato informato sui motivi del ban.

Questo incidente ha scatenato una raffica di discussioni, voci e scetticismo sia su Bobby che sull’efficacia del sistema anti-cheat.

Una parte considerevole dei suoi fan ha trovato difficile credere che potesse ricorrere a imbrogli, portando molti a ipotizzare che si trattasse di un divieto ingiusto passato inosservato.

Poff ha ipotizzato che le circostanze del suo ban potrebbero derivare dal fatto che altri hanno potuto accedere al suo account per potenziare le sue armi, il che implica che potrebbero aver sfruttato dei trucchi in quel periodo.

Pur riconoscendo questa possibilità, Bobby ha negato fermamente di aver in alcun modo compromesso la sua integrità.

Solo una settimana dopo, il 9 ottobre, si è rivolto al pubblico in diretta, dichiarando che un controllo effettuato da terze parti sul suo PC, risalente al 2001, non aveva evidenziato alcuna prova di illecito.

Durante la trasmissione, Bobby ha letto i risultati del controllo, affermando: “Non ho trovato alcun software che rientri nella definizione di imbroglio o qualcosa che abbia lo scopo di ottenere un vantaggio competitivo o danneggiare l’integrità della concorrenza leale”.

Ha detto che l’unico elemento che potrebbe essere stato identificato come software per imbrogliare potrebbe essere il suo pedale, utilizzato per gestire le comunicazioni vocali.

L’indagine non ha evidenziato alcun segno di manomissione o tentativo di cancellare le prove da parte di Bobby.

Secondo Bobby, il suo account è stato bandito in modo permanente a causa di “accesso e manipolazione dei dati di gioco”, una conclusione a cui sarebbe giunto un membro dello staff interno che stava conducendo un’indagine sulla questione.

Andando avanti, le implicazioni a lungo termine di questa situazione per il creatore di contenuti sono incerte. Dal momento che ha coltivato il suo seguito principalmente attorno a Warzone, superare lo stigma associato alle accuse di hacking e a un ban potrebbe rivelarsi una sfida.

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