Jessi ha ingannato? La famiglia della vittima di aggressione esprime rabbia per le scuse “insincere” del rapper

Jessi ha ingannato? La famiglia della vittima di aggressione esprime rabbia per le scuse “insincere” del rapper

Un ammiratore diciottenne di Jessi, che ha dovuto affrontare un’aggressione da parte di un conoscente, ha condiviso la sua esperienza durante una trasmissione in diretta. Ha espresso dubbi sull’autenticità delle scuse del rapper.

Di recente è stato rivelato che il gruppo di Jessi era implicato in un attacco avvenuto il 29 settembre.

Le riprese delle telecamere di sorveglianza di Apgujeong-dong, situate a Gangnam-gu, Seoul, mostrano la minorenne, indicata come vittima A, che si avvicina al rapper per una foto. Dopo che Jessi ha rifiutato la sua richiesta in due occasioni, uno degli individui che l’accompagnava ha improvvisamente aggredito lo studente.

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Jessi inizialmente ha tentato di intervenire ma alla fine ha lasciato il luogo senza intraprendere ulteriori azioni. L’incidente è stato successivamente segnalato alle autorità dalla vittima.

Nella sua dichiarazione ufficiale, Jessi si è scusata, spiegando che aveva appena incontrato l’aggressore prima dell’incidente e se n’era andata perché si sentiva sopraffatta. Ha assicurato ai sostenitori che stava collaborando con le forze dell’ordine per localizzare l’aggressore già fuggito.

Il 14 ottobre, la famiglia della vittima A è apparsa nel programma ” Scandal Supervisor ” della JTBC, dove la madre della vittima ha espresso il suo malcontento per la dichiarazione di Jessi, dicendo:

“Dopo aver visto le scuse, mi è sembrato che lei abbia offerto delle giustificazioni e abbia detto che ‘non erano con me’ e che ‘(l’autore del reato) è apparso all’improvviso’. Questo è illogico, perché mio figlio li ha visti insieme”.

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La vittima ha spiegato ulteriormente:

“Il modo in cui è stata formulata la ‘responsabilità morale’ nelle sue scuse mi ha fatto pensare che in realtà non fosse stata Jessi a scriverle; sembravano poco sincere.”

Durante la stessa trasmissione, la vittima e sua madre hanno ipotizzato che l’aggressore potesse essere affiliato a una gang con sede a Los Angeles, notando che “A” aveva dei tatuaggi significativi con le scritte “K” e “OS”, che potrebbero indicare Korean Outlaws.

Il sospettato, noto con il nome d’arte Koala, è presumibilmente un rapper e produttore che in precedenza aveva collaborato con Jessi nei suoi brani “Nunu Nana” e “What Type of X”.

Alla luce di queste accuse, l’agenzia di Jessi ha rilasciato una breve dichiarazione:

“Koala ha collaborato con Jessi in vari progetti musicali… tuttavia, Jessi non è associato a gang e non è a conoscenza di alcun coinvolgimento di Koala in gang.”

La polizia ha dichiarato che quattro complici del sospettato sono già stati convocati per essere interrogati e sta anche valutando la possibilità di invitare Jessi e i suoi soci per interrogarli.

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