Mentre i fan attendono con ansia l’episodio 11 della seconda stagione di Tower of God , si sono fatte molte speculazioni sulla tanto attesa reunion tra Bam e Khun Aguero Agnes. Pubblicato ufficialmente domenica 15 settembre 2024, quest’ultimo episodio, purtroppo, non soddisfa le aspettative, in particolare se accostato a uno dei primi momenti salienti del manhwa originale.
L’episodio 11 della seconda stagione di Tower of God vacilla specificamente nell’adattamento dell’azione dinamica del materiale originale, apparendo significativamente meno fluido e coinvolgente del manhwa. Questo problema è ulteriormente esacerbato dallo stile artistico e dal ritmo di The Answer Studio, che sembrano relativamente poco ispirati e lenti, risultando in un’esperienza poco brillante per i fan.
Tower of God Stagione 2 Episodio 11 Recensione: aspetti positivi tra cui la progressione della storia e le performance vocali
Uno dei punti di forza principali dell’episodio 11 della seconda stagione di Tower of God risiede nell’avanzamento della storia, che di fatto prepara gli sviluppi futuri nel secondo cour. L’episodio rivela il vero programma di Rachel, mentre Khun e il suo team si ritrovano separati dal gruppo di Bam. FUG continua a svolgere un ruolo fondamentale nella narrazione in corso, gettando le basi per l’imminente arco narrativo Workshop Battle, che promette di fungere da punto culminante per molteplici linee narrative.
Ogni sviluppo è intrigante, specialmente nel contesto della riunione di Bam e Khun, dopo che Khun si è reso conto che Jue Viole Grace è davvero Bam. Sebbene la seconda stagione abbia avuto la sua quota di problemi, la narrazione non è uno di questi, ed è incoraggiante vedere così tanti fili della trama esplorati simultaneamente. Mentre la piena risoluzione potrebbe eludere la stagione, i cliffhanger dovrebbero comunque almeno raggiungere conclusioni soddisfacenti.
Inoltre, l’episodio 11 della seconda stagione di Tower of God imposta efficacemente un futuro a lungo termine per la serie, con implicazioni non solo per il suo secondo cour, ma anche per gli archi narrativi futuri. Spesso soprannominato dai fan il “One Piece of manhwa”, questa attenzione alla costruzione del mondo e agli eventi futuri è particolarmente emozionante. Il tradimento di Rachel è un esempio lampante di ciò, dimostrando che FUG sta operando su entrambi i fronti nei suoi rapporti con lei e Bam.
Parlando di Rachel, la rivelazione delle sue vere motivazioni e alleanze è ulteriormente intensificata dalla straordinaria performance di Saori Hayami. Questa è la prima volta che gli spettatori vedono veramente questo lato di Rachel, e la performance di Hayami è eccezionale. Quando Rachel inizia il suo appassionato monologo, trasmette un dolore autentico, credendo allo stesso tempo nella propria rettitudine.
La sua azione drammatica di pugnalare Dan durante il monologo accresce l’orrore della scena, rendendola ancora più memorabile. Questa sequenza si distingue come uno dei pochi successi registici dell’episodio 11 della seconda stagione di Tower of God, e si spera che Hayami avrà altre opportunità di mostrare questa dimensione di Rachel nel resto della stagione.
Tower of God Stagione 2 Episodio 11 Recensione: Aspetti negativi tra cui ritmo e adattamenti dei combattimenti
Purtroppo, una delle carenze più significative dell’episodio è il ritmo, che è diventato un problema ricorrente per tutta la seconda stagione. L’animazione e lo stile artistico di Answer Studio meritano un esame più approfondito, in particolare dati i loro evidenti difetti in questo episodio. Le scene di lotta alla Mano di Arlen sono notevolmente deludenti e non riescono a catturare l’eccitazione che si trova nel materiale originale.
Le carenze dell’episodio 11 della seconda stagione di Tower of God possono essere paragonate a un piatto privo di sapore; anziché infondere il proprio stile e la propria creatività, The Answer Studio sembra strettamente concentrato su un approccio minimalista alla narrazione. Un esempio lampante è l’assalto frettoloso di Novick a Bam, che rappresenta un’occasione persa per una rappresentazione più coinvolgente delle lotte dei personaggi.
I problemi di ritmo diventano ancora più evidenti nella reunion di Bam e Khun, che sembra eccessivamente accelerata. Mentre ci si aspetta una reunion più autentica più avanti nella stagione, questo momento è sembrato sprecato. Sebbene persista un po’ di tensione, questa istanza avrebbe beneficiato di un ritmo più misurato, consentendo un adattamento più dettagliato dei quattro capitoli del materiale originale trattati.
Inoltre, la decisione di omettere alcuni momenti chiave dal materiale originale, in particolare durante il combattimento di Kang Horyang, solleva interrogativi sulle scelte di adattamento fatte. All’inizio del combattimento, c’è un momento cruciale in cui Ran si impegna in un combattimento ravvicinato con Horyang prima che intervenga Novick, un dettaglio che è notevolmente assente nell’anime. Ciò sottolinea la natura affrettata delle scene di combattimento e gli errori di ritmo complessivi nell’episodio.
Oltre a queste carenze fondamentali, permangono altri elementi frustranti, tra cui la qualità del doppiaggio. Sebbene nessuna performance sia stata particolarmente scadente, l’interpretazione di Rachel da parte di Hayami si distingue, segnando un punto alto vocale in una stagione che altrimenti ha avuto performance meno avvincenti. Nel complesso, questi fattori hanno trasformato quello che era uno degli episodi più attesi, considerato un punto alto nel manhwa di SIU, in una puntata meno impressionante.
Tower of God Stagione 2 Episodio 11 Recensione: Conclusione
In conclusione, mentre l’episodio 11 della seconda stagione di Tower of God presenta alcuni elementi promettenti, gli aspetti negativi complessivi sono troppo significativi perché l’episodio possa essere considerato impressionante. Questi problemi sono particolarmente preoccupanti con l’avvicinarsi del secondo cour, con molti fan che sperano in una migliore qualità dell’animazione. Sebbene un miglioramento sia ancora possibile, il primo cour deve ancora infondere fiducia negli spettatori che attendono con ansia i prossimi archi narrativi.
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