Gli sviluppatori di Genshin Impact costringono X a rivelare i nomi dei leaker che condividono spoiler sui futuri aggiornamenti

L’editore di Genshin Impact sta costringendo X (ex Twitter) a rivelare l’identità dei leaker che hanno diffuso contenuti inediti sulla piattaforma.

Una citazione in giudizio DMCA presentata da Cognosphere, una sussidiaria editoriale di MiHoYo (comunemente riconosciuta con il marchio HoYoverse), nel novembre 2023 mirava a smascherare le identità di diversi account X che avevano condiviso informazioni trapelate.

Secondo la richiesta iniziale di rimozione DMCA , hanno chiesto a X di rivelare le identità di quattro account leaker: @FurinaaLover, @GIHutaoLover, @HutaoLoverGI e @HutaoLover77.

Le informazioni ricercate includerebbero i loro nomi, indirizzi, numeri di telefono, e-mail e indirizzi IP; tuttavia, Cognosphere sospetta che questi account siano gestiti da un singolo individuo. Tutti e quattro gli account sono stati ora eliminati.

Nel gennaio 2024, X si è rifiutato di soddisfare la richiesta di Cognosphere, affermando che la citazione DMCA costituiva una violazione della libertà di parola, presentando successivamente una mozione per annullarla.

Tuttavia, il 18 settembre, il tribunale ha respinto la mozione di X , costringendo così la piattaforma di social media a rivelare l’identità dei responsabili delle fughe di notizie.

Uno screenshot di Mualani dal suo trailer in Genshin Impact
HoYover

Gli editori di Genshin Impact stanno facendo pressione su X affinché riveli i nomi dei leaker.

Come inizialmente riportato da TorrentFreak , il tribunale ha dato ragione a Cognosphere, sostenendo che il caso non viola i diritti di libertà di parola degli utenti poiché riguarda la violazione del copyright.

“Qui, il discorso che ha spinto la citazione DMCA in questione è una presunta violazione del copyright”, ha affermato la sentenza della corte. “Poiché non esiste alcun diritto del Primo Emendamento che protegga la violazione del copyright… non esiste alcun discorso proteggibile in questione”.

Inoltre, la sentenza ha respinto le affermazioni di X secondo cui Cognosphere non era riuscita a dimostrare la proprietà del materiale trapelato e che la richiesta DMCA era stata presentata in “malafede”.

Nel concludere il verdetto, la corte ha ordinato a X di rivelare i nomi dei responsabili delle fughe di notizie, respingendo le loro obiezioni.

“La corte respinge le obiezioni di [X] ai sensi del Primo Emendamento alla citazione in giudizio DMCA emessa da Cognosphere e quindi nega la mozione di [X] di annullare la citazione in giudizio”, si legge nella sentenza.

Finora né X né MiHoYo hanno rilasciato dichiarazioni sulla situazione, ma al momento X è tenuta a rivelare l’identità dei responsabili delle fughe di notizie, a meno che entrambe le parti non raggiungano un accordo extragiudiziale.

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