ADOR affronta la cattiva condotta dei dipendenti e le accuse di maltrattamento
Il 6 dicembre, ADOR ha rilasciato una dichiarazione che chiarisce un recente incidente che ha coinvolto un dipendente responsabile della gestione degli artisti. La società ha rivelato che l’individuo si era rivolto direttamente a un inserzionista, tentando di negoziare un contratto indipendentemente dall’organizzazione, violando così i termini dell’accordo esclusivo dell’artista.
Le azioni di questo dipendente sono state definite da ADOR come grave cattiva condotta, spingendo l’azienda ad avviare rapidamente un’indagine interna. Nella sua dichiarazione, ADOR ha osservato: “Abbiamo immediatamente avviato un’indagine e fornito al dipendente ampia opportunità di spiegare le proprie azioni. Tuttavia, il dipendente ha risposto con false dichiarazioni che contraddicevano prove evidenti e non ha collaborato con l’indagine”.
In seguito alla violazione, ADOR ha dichiarato che il dipendente è stato messo in stand-by e gli è stato chiesto di restituire il laptop di proprietà aziendale. Hanno sottolineato che “Durante questo processo, non si sono verificati atti coercitivi”. A difesa delle loro azioni, ADOR ha ulteriormente elaborato la situazione, spiegando: “Al contrario, il dipendente ha ritardato la restituzione del laptop per diverse ore, offrendo varie scuse e alla fine lo ha restituito completamente ripristinato e formattato”.
I dirigenti dell’ADOR hanno ribadito il loro impegno a condurre un’indagine approfondita e ad adottare le misure legali appropriate in risposta all’incidente.
A complicare ulteriormente la situazione, è emersa un’altra accusa da parte di un dipendente, il quale ha affermato che l’ADOR aveva costretto i dirigenti a consegnare i loro dispositivi personali, tra cui telefoni e computer portatili, limitando di conseguenza la loro possibilità di lasciare l’ufficio per oltre tre ore.
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