La legislazione australiana prevede di vietare ai bambini l’uso dei social media: spiegati i dettagli principali

La legislazione australiana prevede di vietare ai bambini l’uso dei social media: spiegati i dettagli principali

L’Australia si sta preparando a introdurre nuove restrizioni minime sull’età per l’accesso dei bambini ai social media, proponendo di vietare ai bambini di età inferiore ai 14 anni di utilizzare queste piattaforme.

Il 10 settembre, il primo ministro australiano Anthony Albanese ha annunciato che il suo governo intende stabilire un limite di età nazionale per l’accesso ai social media. Tuttavia, un limite di età definitivo deve ancora essere determinato.

Un rapporto del giudice capo dell’Alta Corte Robert French suggerisce di fissare il limite di età a 14 anni. Tuttavia, il Primo Ministro ha espresso la sua “opinione personale” secondo cui l’età minima dovrebbe essere stabilita a 16 anni.

Il governo è attualmente in attesa della conclusione di un processo di verifica dell’età, che si sta avvicinando alla fase di test finale. Albanese ha dichiarato che definirà il limite di età una volta concluso il processo.

Panoramica del divieto australiano sui social media per i bambini

L’iniziativa per questo divieto è nata dal premier dell’Australia Meridionale Peter Malinauskas , che ha incaricato French di redigere una legge per stabilire un’età minima per l’accesso ai social media.

logo dell'uccello di Twitter dietro il nuovo logo X
Disinfettare

X (Twitter) sarà una delle varie piattaforme di social media tenute a implementare sistemi di verifica dell’età in Australia.

Nel suo rapporto, French ha proposto un disegno di legge che impedirebbe a qualsiasi bambino di età inferiore ai 14 anni di accedere ai social media, mentre i bambini di età compresa tra 14 e 15 anni avrebbero bisogno del consenso dei genitori.

La proposta di legge impone alle piattaforme di social media l’obbligo di creare nuovi sistemi che impediscano ai minori di accedere ai propri servizi e garantiscano l’acquisizione del consenso dei genitori.

La sperimentazione sulla verifica dell’età attesa dalla legislazione di Albanese è stata annunciata a maggio, inizialmente incentrata sulla limitazione dell’accesso ai contenuti per adulti.

A luglio, il processo ha ampliato il suo ambito per includere anche la prevenzione dell’accesso dei bambini ai siti di social media, ma non ha ancora stabilito un’età minima adeguata né fornito dettagli sui metodi di applicazione.

Nel suo annuncio, Albanese ha sottolineato l’importanza di ridurre il tempo che i bambini trascorrono davanti agli schermi, affermando: “Voglio vedere i bambini staccarsi dai loro dispositivi e andare sui campi da calcio, in piscina e nei campi da tennis; vogliamo che vivano esperienze reali con persone reali”.

Ha aggiunto: “Perché sappiamo che i social media stanno causando danni sociali. Questa è una piaga e sappiamo che ci sono conseguenze sulla salute mentale”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *