La Cina ospita concerti K-pop senza artisti coreani nonostante il divieto K-pop in corso

La Cina ospita concerti K-pop senza artisti coreani nonostante il divieto K-pop in corso

La recente tendenza degli artisti cinesi a eseguire canzoni K-pop ha suscitato notevole attenzione. Queste esibizioni presentano talenti locali che cantano e ballano su popolari tracce K-pop, ma escludono in modo particolare qualsiasi partecipazione di artisti coreani. Questa situazione è sorta come conseguenza diretta del divieto di Hallyu, istituito nel 2017, in seguito all’impiego da parte della Corea del Sud del sistema di difesa missilistica THAAD. Il divieto ha di fatto impedito agli artisti coreani di esibirsi nella Cina continentale e ha limitato la distribuzione di film, drammi e altri contenuti mediatici coreani.

Uso non autorizzato della musica K-pop

L’8 gennaio 2024, il distretto di Chaoyang di Pechino ospiterà un “K-pop Live Tour Concert” secondo Damai, la più grande piattaforma di biglietteria cinese. Questo evento segue i precedenti concerti tenuti a Tianjin e Xi’an. A questi concerti, le band cinesi eseguiranno successi popolari di rinomati gruppi K-pop come NewJeans, BLACKPINK, aespa ed EXO. I prezzi dei biglietti variano tra 42 e 580 yuan, circa 8.000-110.000 KRW.

Questi eventi sono popolari tra i fan, spesso incoraggiandoli a partecipare attivamente imparando la coreografia in anticipo. Tuttavia, l’uso di canzoni K-pop durante questi concerti solleva preoccupazioni legali, poiché vengono suonate senza i dovuti pagamenti di royalty agli artisti originali o alle rispettive società di produzione. Inoltre, alcuni concerti vendono merce senza licenza e utilizzano video coreani ottenuti illegalmente come sfondi, aggravando il problema dell’uso non autorizzato.

k-pop cina

Le aziende di intrattenimento coreane sono consapevoli di queste violazioni; tuttavia, incontrano ostacoli significativi nell’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale in Cina. Un insider ha osservato: “Gli organizzatori cinesi sembrano agire partendo dal presupposto che non subiranno ripercussioni, il che li porta a eludere gli obblighi di royalty”. Un altro esperto ha evidenziato casi in cui gli organizzatori di eventi hanno utilizzato in modo errato i loghi delle principali aziende di intrattenimento coreane, allestendo stand non autorizzati per sfruttare il loro marchio.

Il dibattito in corso sulla popolarità del K-pop in Cina

Alla luce di queste sfide, alcuni stakeholder si schierano contro la rottura totale dei legami con il K-pop in Cina. Nonostante il divieto Hallyu in corso impedisca agli artisti coreani di interagire con il loro pubblico cinese, sostenere l’interesse dei fan del K-pop potrebbe rivelarsi vantaggioso se le restrizioni venissero revocate. Un insider culturale ha osservato: “Invece di bloccare completamente il K-pop, è fondamentale mantenere viva la domanda e la fanbase coinvolta in previsione di relazioni migliorate”.

Prevedere un allentamento del divieto di Hallyu

C’è un crescente senso di ottimismo attorno alla possibilità di allentare il divieto di Hallyu. Di recente, il ministro cinese della cultura e del turismo, Sun Yeli, ha incontrato il ministro sudcoreano della cultura, dello sport e del turismo, Yoo In-chon. Durante questo incontro, ha espresso l’entusiasmo di imparare dall’approccio di successo della Corea ai contenuti culturali. Sebbene le attuali tensioni diplomatiche abbiano bloccato ulteriori colloqui, l’imminente vertice della cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC) previsto per Gyeongju il prossimo novembre potrebbe rappresentare un momento cruciale per il progresso. Alcuni esperti ipotizzano che durante la sua prevista visita in Corea, il presidente cinese Xi Jinping potrebbe sostenere la revoca del divieto di Hallyu come gesto di buona volontà.

Allo stato attuale, i concerti K-pop in Cina continuano ad attrarre un vasto pubblico, mentre gli artisti e i produttori coreani rimangono in disparte, perdendo la crescente popolarità della loro musica nel mercato cinese.

Fonte: Chosun Biz

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