I sogni di Denji si realizzano nel capitolo 181 di Chainsaw Man

I sogni di Denji si realizzano nel capitolo 181 di Chainsaw Man

Il capitolo 181 di Chainsaw Man ha debuttato martedì 22 ottobre 2024, segnando un altro passo nel viaggio di Denji e Asa Mitaka nel regno dell’Aging Devil. Sebbene questa puntata non abbia fatto avanzare significativamente la trama, ha arricchito la costruzione del mondo attorno al territorio di Aging, in particolare per quanto riguarda le vie di fuga.

Questo capitolo culmina nella sorprendente decisione di Denji di trasformarsi in un albero, promettendo di trascorrere un millennio nel regno dell’invecchiamento cercando di espiare le sue azioni passate. Questo momento non solo getta luce sulla salute mentale attuale di Denji e sulla sua autopercezione, ma funge anche da toccante momento di chiusura che molti lettori potrebbero aver trascurato.

Il capitolo 181 di Chainsaw Man mostra il desiderio di Denji di diventare un albero piuttosto che il protagonista della serie

Il tema del capitolo a cerchio completo risuona con le precedenti dichiarazioni di Denji dai capitoli conclusivi della saga iniziale del manga, noto come Public Safety Arc. Anche dopo aver sperimentato un profondo tumulto emotivo verso la fine di questo arco, Denji ha espresso la sua incrollabile aspirazione a incarnare l’Uomo Motosega. Questa realizzazione gli è giunta dopo aver ricevuto il sostegno pubblico, portando a un genuino desiderio di assumere di nuovo il mantello dell’eroismo.

In sostanza, è stata l’influenza positiva che ha esercitato sugli altri a motivare Denji a reclamare il suo ruolo nonostante le sue esperienze traumatiche. La serie illustra che l’ammirazione pubblica ha alimentato in modo significativo la determinazione di Denji a continuare come un eroe, nonostante altri fattori contribuenti. La loro ammirazione può essere vista come la ragione fondamentale della fermezza di Denji.

Tuttavia, nel capitolo 181 di Chainsaw Man, avviene una trasformazione fondamentale: Denji desidera ardentemente essere un albero invece di Chainsaw Man, riflettendo le ripercussioni delle sue scelte precedenti su coloro che lo circondano. A differenza del precedente plauso in cui è stato celebrato, la Parte 2 (la Saga dell’Accademia) ha ritratto la sofferenza derivante dalle azioni di Denji. Control Devil Nayuta incarna questa sofferenza, così come War Devil Yoru e Asa Mitaka, che sono stati anche loro influenzati negativamente dalla sua identità e dalle sue azioni.

Questo momento sottolinea quanto sia cambiata radicalmente la prospettiva di Denji; ora dubita della sua capacità di bontà. Invece, percepisce se stesso come la fonte di angoscia che lo circonda, nonostante il fatto che le origini di queste tragedie risiedano nel desiderio degli altri per Pochita.

Tuttavia, c’è un lato positivo nella realizzazione completa di Denji nel capitolo 181 di Chainsaw Man. Ad esempio, il precedente desiderio di Denji di persistere come Chainsaw Man nel capitolo 93 è stato determinante nella gioia che ha trovato mentre viveva accanto a Nayuta. Data la natura ciclica di questa narrazione, è plausibile che Denji sperimenterà presto una rinascita di felicità e redenzione, specialmente una volta che lui e Asa riusciranno a fuggire dal dominio del Diavolo Anziano.

Conclusione

Pochita potrebbe essere la fonte dei problemi di Denji, ma il suo tumulto emotivo persiste nonostante tutto (immagine tramite MAPPA Studios)
Pochita potrebbe essere la fonte dei problemi di Denji, ma il suo tumulto emotivo persiste nonostante tutto (immagine tramite MAPPA Studios)

Un aspetto determinante dello sviluppo del personaggio di Denji è stato il flusso e riflusso costante di progressi e battute d’arresto. Questo recente punto basso esemplifica quella lotta, in particolare considerando l’aspetto del cerchio completo e la chiusura che offre per quanto riguarda la narrazione di Denji fino a questo punto. Tuttavia, il viaggio di Denji è tutt’altro che finito, e il suo atteso ritorno alla gioia è probabile che risuoni profondamente, rispecchiando il profondo impatto delle sue attuali lotte con l’odio per se stesso e la disperazione.

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