Esplorando il documentario Prince di Ezra Edelman: svelata la controversia Netflix

Ezra Edelman, l’acclamato regista del potente OJ: Made in America, ha realizzato per Netflix un documentario di nove ore sul leggendario artista Prince, ma sembra che il progetto non uscirà molto presto.

Ogni mese, i servizi di streaming presentano numerosi nuovi documentari, tra cui l’avvincente esplorazione di Netflix sui veri crimini del caso Laci e Scott Peterson e la serie Born Evil di Michael Bay incentrata sul serial killer Hadden Clark.

Eppure, OJ: Made in America si distingue come un traguardo monumentale. Questa serie di 7,5 ore acclamata dalla critica ha vinto un Oscar all’89° Academy Awards, offrendo una narrazione avvincente della vita del giocatore di football intrecciata con discussioni significative su razza e celebrità.

Visto questo successo, non sorprende che Netflix si sia rivolta a Edelman per dirigere la sua docu-serie sull’iconico musicista Prince. L’impresa ha richiesto cinque anni di intenso lavoro, ma ora sembra che il film completato sia intrappolato nel limbo.

Prince Documentario Insight

Grazie all’ampia ricerca di Edelman, alle numerose interviste e all’accesso esclusivo all’archivio personale di Prince, denominato “la cassaforte”, questo documentario di nove ore offre una visione senza precedenti della vita di Prince, sia come artista che come individuo.

Immagine del Principe
Wikimedia Commons

Il New York Times ha recentemente esplorato i dettagli di questa docu-serie, evidenziandone i contenuti e svelando informazioni sul caveau, uno spazio all’interno dello studio Paisley Park di Prince, ricco di musica inedita, filmati di concerti, opere d’arte e fotografie personali.

Prince, il cui nome completo era Prince Rogers Nelson, era un uomo enigmatico e raramente rilasciava interviste; la sua vita si concluse tragicamente nell’aprile 2016 a causa di un’overdose di fentanyl, nonostante la sua apparente avversione per droghe e alcol.

L’accesso al caveau ha offerto un’opportunità unica per raccontare una storia più complessa su Prince rispetto a quanto rivelato in precedenza. Tuttavia, anche i contenuti del caveau sono stati curati in modo selettivo, come ha notato uno degli editor del documentario, Bret Granato, che ha commentato che assomigliava a un profilo di social media piuttosto che a un archivio non filtrato.

Il documentario contiene importanti rivelazioni tratte dalle 70 interviste condotte da Edelman, tra cui quelle con muse e relazioni del passato, in particolare un’intervista di grande impatto con Jill Jones, che ha descritto un incidente inquietante con Prince che ha evidenziato la sua natura complessa e spesso inquietante.

Questo documentario non solo cattura la genialità musicale di Prince, ma approfondisce anche la sua difficile educazione, durante la quale ha dovuto affrontare un trauma emotivo e un profondo desiderio di ottenere l’approvazione del padre.

Sasha Weiss, una delle poche che ha assistito a una proiezione in anteprima, ha osservato che Edelman ritrae un individuo profondamente imperfetto ma straordinario, riconoscendone sia la grandezza che la dignità in mezzo a lotte personali. Tuttavia, il documentario ha dovuto affrontare numerosi ostacoli durante la sua produzione.

Polemiche sul documentario Netflix

Nonostante il notevole lavoro svolto sulla docu-serie, la sua uscita è attualmente bloccata a causa di complicazioni con la tenuta di Prince, il che solleva preoccupazioni sul fatto che potrebbe non vedere mai la luce. Un fattore che contribuisce è che la leggenda della musica non ha lasciato un testamento.

Dopo la scomparsa di Prince, il suo patrimonio è stato diviso tra la sorella Tyka e cinque fratellastri, portando a una gestione caotica. Quando Netflix ha contattato inizialmente Edelman, è stato negoziato un accordo con il patrimonio, che è stato supervisionato da Comerica Bank & Trust.

Immagine del Principe
Wikimedia Commons

Tuttavia, nel 2022, un tribunale del Minnesota ha ristrutturato il patrimonio di Prince, distribuendo i beni tra la società musicale Primary Wave, la neonata Prince Legacy LLC (composta da tre eredi e dall’avvocato L. Londell McMillan) e il produttore musicale Charles Spicer. Questo cambiamento ha portato alla perdita dell’accesso al caveau per Edelman.

Dopo un’anteprima del primo segmento incentrato sui primi anni di Prince, i rappresentanti degli eredi hanno espresso insoddisfazione per la rappresentazione, affermando di aver trovato insoddisfacenti il ​​contenuto e il tono.

Inoltre, il 2023 ha portato un’altra complicazione quando Lisa Nishimura, la dirigente di Netflix responsabile dell’accordo originale, è stata licenziata. Quando il progetto finito è stato presentato alla tenuta, McMillan avrebbe fornito 17 pagine di feedback, sostenendo che il documentario avrebbe potuto infliggere “danni generazionali” all’eredità di Prince.

Ci sono suggerimenti che le preoccupazioni di McMillan siano alimentate dal timore che il film possa danneggiare la reputazione di Prince e diminuire il valore finanziario della tenuta. Anche la lunghezza del documentario è emersa come una questione controversa.

Alcune fonti indicano che l’accordo originale con Netflix prevedeva una durata massima del documentario di sei ore, ma Edelman si è astenuto dal commentare la questione.

Un portavoce di Netflix ha riconosciuto le complessità legate al documentario, osservando: “Questo progetto si è rivelato tanto intricato quanto lo stesso Prince”.

“Abbiamo lavorato diligentemente per archiviare la vita di Prince e supportare la visione di Ezra. Tuttavia, importanti controversie contrattuali con la tenuta stanno ostacolando la distribuzione del documentario”.

Il futuro della docu-serie resta incerto, con domande senza risposta che permangono sulla sua potenziale visibilità. Weiss ha affermato in modo toccante: “Per uno scherzo del destino, rimane chiusa nel caveau”.

Per aggiornamenti su altri documentari, esplora argomenti come l’autenticità di Kristin Bluefin di Born Evil, dettagli essenziali sui fratelli Menendez in vista della seconda stagione di Monster e cosa è successo a Mei e Rosa di Worst Ex Ever.

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