Esplorando il processo ai fratelli Menendez: approfondimenti sul nuovo documentario

Esplorando il processo ai fratelli Menendez: approfondimenti sul nuovo documentario

Il recente documentario del regista Alejandro Hartmann, The Menendez Brothers , è stato presentato in anteprima su Netflix poco dopo il lancio di Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story .

Queste due produzioni offrono punti di vista contrastanti sui tragici omicidi di Jose e Mary Menendez avvenuti nel 1993 a Beverly Hills, un crimine attribuito in ultima analisi ai loro figli, Lyle ed Erik Menendez, che confessarono gli omicidi.

Inizialmente, si è ipotizzato che i fratelli avessero usato un fucile calibro 12 contro i genitori per ottenere l’accesso a un’eredità di 15 milioni di dollari. Tuttavia, una narrazione più intricata si è sviluppata durante il loro processo, iniziato tre anni e mezzo dopo.

Lyle ed Erik hanno affermato di aver subito abusi psicologici, fisici e sessuali estesi dal padre a partire dall’età di sei anni. Hanno affermato di aver sparato ai genitori in un momento di panico scatenato dalla minaccia di Lyle di rivelare i segreti del padre, temendo per la propria vita in seguito. Questa è presentata come la motivazione di fondo delle azioni dei fratelli.

1. Perché il documentario sui fratelli Menendez è il seguito ideale di Monsters?

The Menendez Brothers funge da toccante promemoria delle doppie narrazioni che circondano questo straziante caso. La serie ritrae Lyle ed Erik come assassini dal cuore freddo e spinti dalla finanza. Al contrario, il documentario fornisce un esame più sfumato, suggerendo che fossero spinti da abusi estesi e disfunzioni familiari.

In sostanza, mentre Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story rafforza il verdetto di omicidio di primo grado che ha condannato i fratelli all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata, The Menendez Brothers sostiene che un’accusa minore di omicidio colposo sarebbe stata più appropriata.

Il documentario, che presenta resoconti in prima persona di entrambi i fratelli, include anche approfondimenti del loro procuratore, Leslie Abramson, che sostiene che “tutta la difesa è stata inventata”.

Sostiene che le testimonianze registrate del processo originale, in cui i fratelli discutono degli abusi sessuali del padre, contraddicono questa rappresentazione, mostrando le risposte emotive di Lyle ed Erik come genuine. Al contrario, la serie li dipinge come calcolatori e manipolatori, in particolare nelle scene in cui si abbandonano ad acquisti di lusso dopo l’omicidio.

The Menendez Brothers Trail: di cosa parla il nuovo documentario?
Nicholas Alexander Chavez e Cooper Koch in Monsters | Fonte: IMDb

2. In cosa differiscono i fratelli Menendez e i mostri di Netflix?

Il contrasto tra il documentario e la serie è sorprendente: mentre Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story descrive Jose come una figura autoritaria, affronta il tema dell’abuso emotivo anziché descrivere esplicitamente l’aggressione sessuale evidenziata in The Menendez Brothers.

Inoltre, la serie omette la testimonianza fondamentale della cugina Diane, che ha ricordato che Lyle le aveva confidato gli abusi subiti quando erano bambini e il suo successivo tentativo di informare Kitty, che è stato respinto.

Sebbene la serie contenga elementi suggestivi di omoerotismo e incesto tra i fratelli, The Menendez Brothers include solo l’ammissione di Erik di essere stato aggredito da Lyle.

Le due narrazioni divergono anche in modo significativo nella loro rappresentazione dell’impatto di OJ Simpson sugli esiti del processo. Durante il primo processo nel 1993, i giurati non riuscirono a raggiungere un verdetto, il che suggerisce che il racconto dei fratelli ebbe risonanza.

Al contrario, il nuovo processo, iniziato poco dopo l’assoluzione di OJ, vide il giudice Stanley Weisberg respingere gran parte delle testimonianze essenziali sugli abusi, con conseguente rapido e unanime verdetto di colpevolezza.

La serie inquadra questo episodio come parte della campagna per la rielezione del procuratore distrettuale Gil Garcetti, mentre il documentario critica il sistema legale imperfetto e l’approccio vendicativo del giudice presidente.

The Menendez Brothers Trail: di cosa parla il nuovo documentario?
Javier Bardem, Chloë Sevigny, Nicholas Alexander Chavez e Cooper Koch in Monsters | Fonte: IMDb

3. La risposta dei fratelli Menendez ai mostri di Netflix

Il documentario sui fratelli Menendez è in linea con la narrazione di Erik e Lyle, ma esclude in particolare le recenti accuse di Ray Rosello a Menudo, che ha accusato Jose di averlo drogato e abusato durante il suo mandato alla RCA.

Questo nuovo sviluppo ha spinto il procuratore distrettuale di Los Angeles a riaprire le indagini sul caso, un’iniziativa incoraggiata da Lyle ed Erik. Erik ha espresso particolare frustrazione con Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story per aver messo in dubbio la validità delle accuse di violenza sessuale.

Lyle sostiene di aver assunto il ruolo di consulente per gli abusi sessuali per i compagni di cella, rafforzando così le sue affermazioni e quelle di Erik in merito ai loro abusi. Sembra che un terzo processo sia inevitabile, spinto in parte dalle narrazioni stabilite sia in Monsters che in The Menendez Brothers.

L’opinione pubblica sul caso sembra cambiare, come dimostra il vigoroso movimento “Free The Menendi” che sta prendendo piede su TikTok, che sostiene il punto di vista del documentario sugli omicidi.

4. Informazioni sui fratelli Menendez (Film)

The Menendez Brothers è un documentario americano del 2024 su un vero crimine diretto da Alejandro Hartmann per Netflix, incentrato su Lyle ed Erik Menendez, condannati per l’omicidio dei genitori.

Il documentario ripercorre la loro storia, descrivendo in dettaglio la condanna dei fratelli nel 1996 per l’omicidio dei loro genitori, avvenuto il 20 agosto 1989. Per la prima volta in quasi tre decenni, i fratelli condividono il loro resoconto degli eventi accaduti e le loro motivazioni.

Attraverso interviste registrate dal carcere, dove attualmente stanno scontando la loro pena, il documentario include anche commenti di familiari, rappresentanti legali, giurati, giornalisti e del procuratore capo Pamela Bozanich.

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