G2 Valorant è stato criticato per il team dei social media che ha fatto battute morbose su Sentinels.

Il team dei social media di G2 Esports ha ricevuto critiche dai fan di VCT dopo che il loro account X (ex Twitter) incentrato su Valorant ha fatto uno “scherzo” morboso diretto a Sentinels.

Nonostante abbia perso la serie, G2 si è assicurato un posto nei playoff della stagione regolare del VCT Americas Stage 1 vincendo abbastanza round contro LOUD, eliminando infine i Sentinels dai playoff e dalla contesa del Masters Shanghai durante l’ultima settimana di competizione.

Nonostante le reazioni sui social media, ha risposto anche l’account ufficiale del team di G2 Valorant, ma la loro battuta inappropriata ha provocato critiche sia da parte dei fan che delle personalità di VCT.

Dopo essersi assicurato il posto nei playoff, l’account Valorant di G2 ha pubblicato la foto di un’emoji che tiene in bocca una pistola G2 Classic con la didascalia “fan di SEN in questo momento”.

La risposta all’inquietante “scherzo” di G2 è stata estremamente negativa. Nicholas ‘Yehty’ Tesolin, un osservatore di VCT Americas, ha espresso la sua incredulità su Twitter, chiedendosi come sia stato possibile per un intero team o azienda di social media approvare una battuta suicida durante il mese di sensibilizzazione sulla salute mentale.

Durante una conversazione sul tweet di G2, il social media manager di FlyQuest ha espresso la convinzione che un giorno i social media degli eSport riconosceranno l’inappropriatezza di scherzare sull’autolesionismo quando una squadra perde. Brennon “Bren”Hook ha poi risposto al tweet, chiedendosi se la persona responsabile del tweet fosse stata “lobotomizzata alla nascita”.

Molti altri giocatori hanno anche notato che non è passato nemmeno un anno dalla scomparsa di Karel ‘Twisten’ Ašenbrener, un professionista di Valorant morto suicida.

Nel caso in cui tu o qualcuno che conosci stia lottando con pensieri suicidi e desideri parlare con qualcuno, non esitare a contattare la Suicide Prevention Helpline al numero 1-800-273-8255 (USA), i Samaritani al 116- 123 (Regno Unito), oppure Lifeline al 13-11-14 (AUS).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *