La corte ha ufficialmente respinto la richiesta di Min Heejin di riprendere la sua posizione di CEO di ADOR, in seguito alla sua richiesta di ingiunzione. Alla luce di questa sentenza, il CEO di HYBE, Lee Jae-sang, ha comunicato al personale interno l’impegno dell’azienda per la “normalizzazione di ADOR”.
Il 29 ottobre, in risposta alla decisione della corte, Lee Jae-sang ha trasmesso un messaggio ai dipendenti, affermando: “Potreste aver letto la notizia della sentenza odierna della corte in merito alla situazione in corso. Ciò rappresenta un momento cruciale nella confusione che si è protratta negli ultimi sette mesi, chiarendo il nostro percorso per affrontare le questioni in sospeso”.
Ha inoltre espresso empatia verso i dipendenti, affermando: “Riconosco che molti di voi hanno affrontato questo periodo prolungato pieno di delusione e angoscia. Attraverso questa esperienza, mi è stato ricordato che i membri del nostro team, che si sono dedicati silenziosamente e diligentemente ai loro ruoli, sono il fondamento della nostra organizzazione. Offro le mie più sentite scuse e i miei più profondi ringraziamenti a ciascuno di voi”.
Inoltre, ha detto, “La nostra azienda è determinata a riportare rapidamente ADOR alle sue normali attività. Prevediamo significativi progressi per quanto riguarda una delle preoccupazioni più critiche, il rinnovo del contratto di produzione per NewJeans, nel prossimo futuro. Nonostante le sfide che ci attendono, rimaniamo fermi nella nostra missione di supportare NewJeans nel raggiungere un riconoscimento globale ancora maggiore come artisti”. Questo messaggio sottolinea il fermo impegno di HYBE nei confronti di NewJeans.
In uno sviluppo correlato, il 29 ottobre, la Corte distrettuale centrale di Seoul ha respinto l’ingiunzione presentata dall’ex CEO Min Hee-jin contro HYBE in merito alla sua reintegrazione presso ADOR. Il rigetto della corte indica che ha respinto le rivendicazioni senza ulteriore giudizio, pronunciandosi di fatto a favore di HYBE.
In precedenza, il 27 agosto, il consiglio di amministrazione di ADOR aveva licenziato Min Hee-jin, principalmente perché la separazione tra produzione e gestione era in linea sia con gli interessi di ADOR sia con i principi di un sistema multi-etichetta. In risposta al suo licenziamento, Min Hee-jin ha presentato un’ingiunzione contro HYBE per garantire la sua riconferma come CEO di ADOR, chiedendo garanzie per il suo mandato come delineato nell’accordo tra azionisti. HYBE ha replicato, sostenendo che l’accordo tra azionisti era stato risolto a causa della violazione di Min Hee-jin, rendendo il suo reintegro come CEO irrealizzabile.
Durante il procedimento ingiuntivo dell’11 ottobre, i rappresentanti di Min Hee-jin hanno affermato che ▲HYBE ha praticato un “reverse viral marketing” contro di lei e NewJeans, sminuendo i loro risultati e che era evidente un trattamento discriminatorio ▲Altre etichette sotto HYBE avevano sollevato accuse di plagio contro NewJeans. Hanno sostenuto che non vi erano validi motivi per rescindere l’accordo tra azionisti, affermando che anche se la fiducia si fosse disintegrata, HYBE ne avrebbe avuto la responsabilità. Il suo team ha sottolineato che negarle la posizione di CEO avrebbe ostacolato gli sforzi di intrattenimento di NewJeans.
La replica di HYBE ha suggerito che Min Hee-jin aveva meticolosamente pianificato di indebolire sia NewJeans che ADOR. Hanno affermato di aver scoperto per la prima volta la sua slealtà tra febbraio e marzo all’inizio di quest’anno e, ad aprile, avevano ottenuto la prova con l’approvazione dell’ex vicepresidente di ADOR Lee Sang-woo, che ha rivelato i suoi piani. Inoltre, l’hanno accusata di aver violato la riservatezza divulgando l’accordo originale degli azionisti ai media e hanno negato categoricamente qualsiasi accusa relativa a plagio o marketing inverso.
La dichiarazione di HYBE aggiungeva: “Min Hee-jin probabilmente credeva che se avesse potuto ottenere il supporto di NewJeans, HYBE avrebbe preferito cedere ADOR a lei piuttosto che operare senza il coinvolgimento attivo di NewJeans”, suggerendo che la sua strategia non nasceva dalla follia, ma piuttosto era un piano attentamente studiato.
Il caso giudiziario ruotava anche attorno alla clausola “procure”, che impone agli azionisti di istruire i direttori a esercitare i diritti di voto e intraprendere azioni specifiche. Min Hee-jin ha sostenuto che HYBE avrebbe dovuto obbligare i direttori di ADOR a nominarla CEO in virtù del suo status di azionista di maggioranza, mentre HYBE ha sostenuto che ciò non era legalmente fattibile in base a precedenti consolidati.
Di conseguenza, l’archiviazione del caso da parte del tribunale, insieme al successo di HYBE nell’ingiunzione, rende altamente improbabile la reintegrazione di Min Hee-jin come CEO di ADOR.
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