Il 17 ottobre, il programma “Crime Chief” della JTBC ha trasmesso un’intervista a un individuo, denominato Informatore A, che ha affermato di essere stato aggredito da Jessi e dai suoi soci nel 2013 in una discoteca di Itaewon.
L’informatore A ha raccontato: “Sono stato aggredito da Jessi e dal suo entourage in un club. All’epoca, Jessi ha affermato che l’aggressore era fuggito all’estero, il che rispecchia la situazione attuale. Nel bagno del club, ho fatto loro spazio, ma hanno iniziato una rissa immotivata e mi hanno aggredito. Jessi e il suo team mi hanno colpito e hanno tentato di spingermi la faccia nel water. Hanno preso la mia borsa e hanno detto che me l’avrebbero restituita solo se mi fossi inginocchiato e scusato”.
Jessi si è difesa affermando di essere semplicemente intervenuta nella lite e di non aver colpito nessuno. Il caso è stato infine chiuso dopo che l’informatore ha scelto di ritrattare la denuncia.
L’informatore ha espresso la sua delusione per la ritrattazione, dicendo: “Jessi non ha mai ammesso di avermi picchiato. L’ha fatto sicuramente. Ho ritirato la denuncia solo perché mi stavo preparando a trasferirmi negli Stati Uniti per lavoro e sentivo di non avere altra scelta”.
Con visibile emozione, A ha osservato: “Di recente, uno studente delle superiori ha chiesto a Jessi una foto e le sue amiche lo hanno aggredito. Perché continua a succedere? Rispecchia la mia esperienza e ancora non riesco a capirlo. La sua amica è cinese? È assurdo”. L’informatore A ha anche trasmesso un messaggio di incoraggiamento alla vittima e alla sua famiglia, affermando: “Comprendo ciò che stai sopportando. Mi rattrista profondamente e ti auguro una pronta guarigione, sia fisica che mentale”.
Il mese scorso, una giovane fan di Seoul ha dovuto affrontare la violenza di un membro del gruppo di Jessi dopo aver chiesto una foto con l’artista. Jessi è stata poi vista in un bar lì vicino, ma quando interrogata sulle azioni dell’uomo, lei e il suo gruppo hanno finto di ignorare.
In risposta, Jessi ha tentato di dissociarsi dall’incidente, facendo una vaga osservazione sulla “responsabilità morale”. Tuttavia, la polizia l’ha chiamata come testimone e lei ha informato i giornalisti di non riconoscere l’aggressore.
Fonte: Nate
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