L’aggressione di Jessi: il precedente attacco in un club segue lo stesso schema

L’aggressione di Jessi: il precedente attacco in un club segue lo stesso schema

Durante l’episodio del 16 ottobre di “Crime Chief” della JTBC, un informatore noto come A ha rivelato che nel 2013 sono stati aggrediti da Jessi e dai suoi soci in un nightclub di Itaewon. A ha riferito di aver riportato ferite che hanno richiesto un periodo di cure mediche di due settimane, sostenendo che Jessi li aveva trattenuti, rendendola di fatto complice dell’incidente. In risposta, Jessi ha negato le accuse, affermando che stava tentando di sedare uno scontro tra i suoi amici.

A ha raccontato: “Ci siamo incrociati casualmente nel bagno, dove hanno scatenato una rissa e mi hanno aggredito senza motivo”. A ha inoltre affermato: “Jessi e il suo entourage mi hanno aggredito, tentando di immergermi la faccia nel water. Hanno sequestrato la mia borsa e mi hanno intimato di inginocchiarmi e scusarmi per averla restituita”.

Gesù

A, che si identifica come coreano-americano, ha raccontato che, nonostante l’aggressione sia avvenuta poco prima della sua partenza dalla Corea, non è stato in grado di intraprendere azioni legali a causa di impegni lavorativi e di programmi di viaggio già in programma.

A ha criticato l’affermazione di Jessi secondo cui l’aggressore aveva lasciato il paese, affermando: “Lo hanno affermato anche allora”. Hanno chiesto sarcasticamente: “L’aggressore è cinese? Questa è una risata”.

Jessi si è ritrovata coinvolta in un’altra presunta aggressione la notte del 29 settembre. Un fan diciottenne, chiamato B, si sarebbe avvicinato a Jessi in un vicolo vicino chiedendogli una fotografia. A quanto pare, un membro del gruppo di Jessi avrebbe affrontato B usando un linguaggio dispregiativo in inglese e gli avrebbe ostacolato il cammino, mentre Jessi avrebbe cortesemente rifiutato la richiesta. Dopo l’uscita di B, un altro individuo del gruppo lo avrebbe colpito in faccia.

Gesù

B ha espresso la sua delusione, affermando: “Sono stato colpito, ma non c’è stata quasi nessuna risposta. Anche nel filmato, Jessi si è limitata a osservare. Ero un suo fan, ma assistere a ciò è stato davvero scoraggiante”.

A sua difesa, Jessi ha spiegato di aver rifiutato la richiesta del fan in due occasioni a causa dell’ora tarda, notando che l’incidente si era verificato inaspettatamente coinvolgendo qualcuno che aveva appena incontrato quel giorno. Ha commentato: “Sono rimasta così sorpresa da quello che è successo che non sono riuscita a prendermi cura adeguatamente del fan in quel momento”.

Il 16 ottobre, Jessi è arrivata alla stazione di polizia di Gangnam per essere interrogata come sospettata. Prima di entrare nell’edificio, si è rivolta ai giornalisti, affermando: “Spero che identifichino l’individuo che li ha aggrediti e li assicurino alla giustizia”, ​​ribadendo di aver incontrato l’aggressore solo quella sera.

Fonte: Nate

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