Johnny Somali si esprime contro il divieto di Kick e prevede di lavorare con Twitch

Johnny Somali si esprime contro il divieto di Kick e prevede di lavorare con Twitch

Johnny Somali, uno streamer, chiede di essere liberato dal suo divieto su Twitch e si è offerto di aiutare la piattaforma di proprietà di Amazon a rimuovere Kick, in seguito al suo divieto.

Johnny Somali ha trasmesso in streaming sia su Twitch che su Kick and Rumble da quando è stato permanentemente bandito da Twitch, concentrandosi sui contenuti IRL.

Detto questo, è corretto affermare che le sue scappatelle hanno spesso portato a situazioni problematiche, soprattutto in Giappone. Ha dovuto affrontare la reazione negativa della gente del posto per il suo comportamento, comprese accuse di molestie e razzismo. Inoltre, è stato arrestato ed espulso per aver trasmesso in diretta streaming in un ristorante senza permesso.

In Israele, lo streamer è stato arrestato per aver molestato un’agente di polizia donna e successivamente arrestato nuovamente per aver pubblicato foto di Adin Ross, Harvey Weinstein e Jeffrey Epstein sul Muro Occidentale, un luogo sacro. Di conseguenza, lo streamer è stato bandito da Gerusalemme per 50 giorni.

Dopo l’incidente, Somali è stato sospeso da Kick e attualmente sta sollecitando Twitch a reintegrarlo. In un post su Twitter (https://x.com/RabbiSomali/status/1779465915500798147), ha supplicato: “Twitch, per favore sbloccami. Sono cambiato in meglio”.

“All’età di 22 anni, ho commesso un errore sotto l’effetto dell’alcol, cosa che è avvenuta 1 anno fa. Tuttavia, da allora sono maturato e cresciuto grazie a quell’esperienza”.

Inoltre, lo streamer si è offerto di aiutare la piattaforma a “distruggere” il proprio concorrente. In un messaggio, ha dichiarato: “Ti aiuterò a sconfiggere Kick. In questa situazione, il nemico del mio nemico è il mio alleato”.

Resta incerto se Twitch rimuoverà o meno la sospensione permanente. Ciononostante, il sito di streaming di proprietà di Amazon sta studiando la possibilità di concedere agli streamer permanentemente bannati una “seconda possibilità”, consentendo loro di richiedere l’annullamento del ban, a determinate condizioni.

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