Il silenzio dei SEVENTEEN scatena la polemica tra i fan
Il 2 novembre 2024, un post umoristico su Nate Pann ha attirato l’attenzione sul gruppo K-pop SEVENTEEN, evidenziando il loro frequente schema di silenzio in mezzo alle controversie che circondano la loro agenzia, HYBE. Il poster originale ha caratterizzato i SEVENTEEN come i “comici di quest’epoca”, prendendo in giro l’apparente noncuranza del gruppo verso questioni urgenti.
Questo post ha rapidamente raccolto circa 70.000 visualizzazioni e una pletora di commenti, scatenando discussioni sulle piattaforme dei social media. Il contenuto del post includeva:
“I SEVENTEEN che rimangono completamente in silenzio come gruppo sono esilaranti. Riesco già a immaginarli mentre vanno in tournée nel mondo, riappaiono come se nulla fosse accaduto, ridono come al solito. Non chiariscono mai o si scusano, cercano solo di nascondere le cose sotto il tappeto: è davvero fastidioso. Sembrano un branco di “uomini virili” che si rifiutano di confessare”.
Questa critica ha suscitato reazioni fervide da parte dei fan e del pubblico in generale, evidenziando una divisione di opinioni riguardo al modo in cui i SEVENTEEN gestiscono le controversie e alle loro responsabilità percepite come artisti.
Gli internauti reagiscono al silenzio dei SEVENTEEN
La sezione commenti sotto il post iniziale era un focolaio di discussioni, che rifletteva sia critiche che una ferma difesa di SEVENTEEN. Alcune voci chiedevano una maggiore trasparenza da parte di SEVENTEEN e HYBE alla luce dei recenti scandali, mentre altri difendevano il gruppo, sostenendo che non dovrebbero essere ritenuti responsabili delle decisioni relative all’agenzia.
- “Sebbene capisca il punto, vorrei che si pentissero di aver coinvolto altre idol femminili in questa faccenda. Non dovrebbero dover menzionare altre per affrontare la loro situazione.”
- “A prescindere da tutto il resto, Hoshi ha taggato Karina senza contesto, era fuori luogo. Ha avuto a che fare con voci e molestie; perché portarle altra negatività?”
- “È frustrante vedere Hoshi usare un altro idolo, soprattutto uno più giovane, per esprimere le sue frustrazioni.”
- “Hoshi ha ritenuto che coinvolgere Karina inutilmente fosse uno sfruttamento, soprattutto considerando le reazioni negative che ha dovuto affrontare. Non fa che aumentare le sue difficoltà”.
Al contrario, diversi commentatori si sono schierati in difesa di SEVENTEEN, sottolineando che il gruppo non dovrebbe essere obbligato a commentare questioni al di fuori del suo controllo:
- “I SEVENTEEN hanno davvero fatto qualcosa di sbagliato? Hanno condiviso i loro sentimenti personali senza il coinvolgimento di nessun altro. È necessario che chiedano scusa? Se parlano, potrebbero affrontare ancora più critiche.”
- “La gente si aspetta che SEVENTEEN si scusi per problemi che HYBE non ha nemmeno riconosciuto. Non sono responsabili della stesura delle comunicazioni interne dell’etichetta.”
Questa discussione si svolge sullo sfondo di diverse accuse contro HYBE e i suoi artisti, spingendo i netizen a mettere in discussione la trasparenza e le pratiche decisionali dell’etichetta. Gli osservatori notano che questa non è la prima volta che SEVENTEEN ha scelto di rimanere in silenzio durante le controversie relative all’agenzia.
Fonte: Pan
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