Il 29 agosto, la parte di Min Hee-jin ha rilasciato una dichiarazione in cui chiariva che il CEO non aveva violato l’accordo tra azionisti, come confermato dalla decisione ingiuntiva del tribunale. Di conseguenza, HYBE non detiene l’autorità di recedere dall’accordo e la sua notifica di risoluzione è considerata legalmente nulla.
“Nonostante la dichiarazione di HYBE della risoluzione dell’accordo tra azionisti e la loro causa per confermarla, ciò non concede loro il diritto di risolvere un accordo precedentemente inesistente, né comporta l’entrata in vigore della risoluzione. In sostanza, l’accordo tra azionisti è ancora legalmente vincolante e i diritti del CEO Min Hee-jin, come l’opzione put, rimangono pienamente validi ed efficaci”.
Inoltre, hanno chiarito che HYBE aveva fatto degli sforzi per estromettere la CEO Min Hee-jin dal suo ruolo di direttrice e violato l’accordo tra azionisti convincendo i direttori di ADOR a rimuoverla dalla sua posizione di CEO. Di conseguenza, la CEO Min Hee-jin ha il diritto di rescindere l’accordo tra azionisti.
Nella loro dichiarazione finale si affermava che, nel caso in cui l’amministratore delegato Min Hee-jin decidesse di porre fine all’accordo tra azionisti, HYBE sarebbe stata ritenuta responsabile del risarcimento dei danni, che comprenderebbero l’importo dell’opzione put nonché tutti i potenziali guadagni che avrebbe maturato se avesse svolto il suo ruolo di amministratore delegato per la durata di cinque anni originariamente concordata.
La fonte di queste informazioni è disponibile su Daum all’indirizzo https://v.daum.net/v/20240829094151400.
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