Monsters conquista il primo posto su Netflix nonostante la controversa scena di omicidio grafico

La seconda stagione di Monsters si è aggiudicata con successo il primo posto in classifica su Netflix, nonostante gli spettatori siano alle prese con una scena particolarmente inquietante.

Lo showrunner Ryan Murphy si è nuovamente tuffato nei veri crimini con la sua serie antologica Monsters, questa stagione mettendo in risalto i famigerati fratelli assassini Lyle ed Erik Menendez.

I fratelli sono noti per il brutale omicidio dei loro genitori, Jose e Kitty Menendez, nella loro casa di Beverly Hills nel 1989.

Data la natura di alto profilo del caso Menendez nel corso dei decenni, non c’è da stupirsi che la serie sia rapidamente salita al primo posto su Netflix, superando altre serie di omicidi come The Perfect Couple. Tuttavia, molti spettatori hanno espresso incredulità per il fatto che il pubblico sia rimasto coinvolto fino al finale, considerando la natura estremamente grafica delle scene di omicidi.

“Fam, sto guardando ‘Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story’… Non c’era bisogno che la scena in cui hanno ucciso i genitori fosse così grafica. SHEESH”, ha scritto uno spettatore su X/Twitter.

Un altro ha commentato : “[La seconda stagione di Monsters] è avvincente e intensa, perfetta per gli amanti dei veri crimini. Mentre alcuni dettagli sono stati modificati per scopi cinematografici, trasmette comunque la brutale realtà del caso. La scena dell’omicidio è ESTREMAMENTE grafica”.

Un terzo spettatore ha scritto : “La scena dell’omicidio nel nuovo show di Ryan Murphy era troppo grafica persino per me. Non credo che avrebbe dovuto mostrarla in uno show su persone REALI. Era troppo.”

Non solo il pubblico a cui si rivolgeva Murphy trovò grottesca la rappresentazione degli omicidi di Menendez, ma lo stesso Erik Menendez condannò la serie per le sue “orribili e sfacciate bugie” in una lettera condivisa dalla moglie Tammi.

I fratelli Menendez in Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story
Netflix

Nella sua lettera, Erik ha criticato sia Murphy che Netflix per aver rivisitato un’epoca in cui l’accusa aveva creato una narrazione che indeboliva gli abusi sessuali sui ragazzi, sostenendo che le vittime maschili vivono il trauma in modo diverso rispetto alle donne.

Ha fatto riferimento alle recenti discussioni sul caso, nelle quali i fratelli hanno affermato che le loro azioni violente erano state influenzate dagli abusi sessuali subiti dal padre in giovane età.

Erik Menendez ha sottolineato che è fondamentale ricordare “che la violenza contro un bambino crea cento scene del crimine orribili e silenziose, oscurate da lustrini e glamour e raramente esposte finché la tragedia non penetra tutti i soggetti coinvolti”. Ha espresso gratitudine a coloro che lo hanno contattato dopo l’uscita della serie.

Attualmente, sia Erik che Lyle stanno scontando l’ergastolo presso il carcere RJ Donovan di San Diego.

Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story è disponibile per lo streaming su Netflix ora. Per ulteriori aggiornamenti sui veri crimini, dai un’occhiata ai momenti più scioccanti di Into the Fire: The Lost Daughter, scopri se Brenda Bowman è mai stata arrestata e scopri come guardare il documentario di Huw Edwards negli Stati Uniti.

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