Nuovo documentario sui veri crimini di Netflix usa l’intelligenza artificiale per riportare in vita un criminale

Nuovo documentario sui veri crimini di Netflix usa l’intelligenza artificiale per riportare in vita un criminale

Dirty Pop: The Boy Band Scam ha sfruttato l’attuale tendenza dell’intelligenza artificiale resuscitando dalla tomba il famigerato talent manager e truffatore condannato Lou Pearlman.

La docu-serie sui veri crimini, recentemente pubblicata e ora disponibile su Netflix (24 luglio), documenta l’ascesa e il declino di Pearlman, la mente dietro il lancio di iconiche boy band come i Backstreet Boys e gli NSYNC.

Nonostante il suo impero di boy band fosse fondato sull’inganno, Pearlman è riuscito a sostenerlo per tre decenni, truffando centinaia di milioni di dollari. Tuttavia, il suo elaborato schema alla fine è crollato, smascherandolo come uno dei più grandi schemi Ponzi della storia.

Nonostante sia stato condannato a 25 anni, la morte di Pearlman in prigione nel 2016 non gli ha impedito di apparire nella serie Netflix Dirty Pop: The Boy Band Scam.

Dopo la sequenza di apertura, nella docu-serie si vede Pearlman presentarsi come presidente della Trans Continental.

Il testo sullo schermo chiarisce che si tratta di un filmato autentico di Lou Pearlman, ma la sua voce e i movimenti delle labbra sono stati modificati digitalmente.

Le frasi sono tratte dal libro di Pearlman “Bands, Brands and Billions”. Nei titoli di coda, l’attore Chris Banks è accreditato per queste scene, insieme al generatore di voce AI Resemble AI.

Non è il primo caso in cui un documentario sui veri crimini di Netflix ha incorporato l’intelligenza artificiale. All’inizio di quest’anno, What Jennifer Did è stato criticato per aver presumibilmente utilizzato immagini alterate digitalmente di Jennifer Pan.

Nonostante la chiara indicazione di Dirty Pop secondo cui il filmato di Pearlman è stato creato artificialmente, ciò solleva comunque preoccupazioni circa l’integrazione dell’intelligenza artificiale nell’industria dell’intrattenimento.

Dopo averlo esaminato, il Chicago Sun-Times ha definito il documentario una “distrazione”, mentre RogerEbert.com ha affermato che la decisione è sembrata alquanto inappropriata.

Nonostante non si debbano difendere le azioni di Pearlman, è importante riconoscere che non è più presente e che il messaggio del suo libro potrebbe essere frainteso.

Guarda subito Dirty Pop: The Boy Band Scam su Netflix per un’intrigante storia di cronaca nera. Inoltre, scopri dove si trova Jonathan Meijer, guarda l’ultimo documentario di Andrew Tate e scopri l’esito del caso di Phil Spector.

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