Riot Games implementa una politica che rischia di bannare gli streamer di LoL e Valorant per le sponsorizzazioni

Riot Games implementa una politica che rischia di bannare gli streamer di LoL e Valorant per le sponsorizzazioni

Riot Games ha apportato aggiornamenti significativi ai suoi termini di servizio globali, che avranno un impatto notevole sugli streamer di titoli popolari come League of Legends (LoL) e Valorant. In base alle nuove normative, qualsiasi creatore di contenuti che promuova servizi di boosting o attività correlate rischia di andare incontro a un ban permanente.

I giocatori devono accettare i termini di servizio prima di accedere alle funzionalità multigiocatore in questi giochi online. In genere, molti giocatori leggono velocemente questi accordi per immergersi nel gioco, ignari delle loro implicazioni specifiche. Tuttavia, l’applicabilità di questi termini può avere gravi conseguenze per i trasgressori.

Storicamente, azioni come l’imbroglio sono state vietate e possono portare a gravi sanzioni, tra cui pesanti multe per i fornitori di servizi che imbrogliano. Tuttavia, i giocatori devono prestare molta attenzione alle clausole in piccolo di questi accordi che potrebbero avere ripercussioni più dirette sulla loro presenza online.

Cambiamenti chiave che hanno un impatto sui creatori di contenuti

In un post del blog del 27 novembre , Riot Games ha evidenziato quattro aggiornamenti significativi ai propri termini. Tra questi aggiornamenti, un aspetto chiave sottolinea che lo stream sniping rimane “esplicitamente contro le nostre regole”, con conseguenze per i giocatori che tentano di tracciare e prendere di mira altri in modo ingiusto.

Inoltre, Riot ha chiarito che il comportamento dei giocatori al di fuori del gioco, finché è connesso alla loro proprietà intellettuale, potrebbe portare a sanzioni. Ad esempio, se il contenuto di un giocatore presenta i giochi di Riot sullo sfondo, qualsiasi violazione dei termini di servizio potrebbe innescare azioni contro quel contenuto.

Comprendere la nuova posizione sul potenziamento

Il cambiamento più importante riguarda la promozione e la pratica del boosting. Tradizionalmente, il boosting, ovvero l’atto di condividere l’accesso all’account con qualcun altro per aumentare il proprio grado, è stato considerato una violazione delle regole di Riot. Tuttavia, i termini aggiornati ampliano questo aspetto, affermando che “i contenuti che promuovono la violazione dei nostri termini, in particolare per quanto riguarda i servizi di boosting, sono ora passibili di sanzioni”.

In base a queste nuove normative, gli streamer o i creatori di contenuti che promuovono o discutono di servizi di boosting, tramite sponsorizzazioni formali, video, social media o dialoghi informali, sono soggetti a divieti. Questa posizione rafforza il fatto che sia il boosting promosso che quello menzionato casualmente o la vendita di account possono avere ripercussioni.

Per chi si dedica allo streaming di League of Legends o Valorant, è ora urgente controllare attentamente gli sponsor che accettano e i contenuti che producono o promuovono.

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