Nonostante la sua scomparsa dagli schermi cinematografici, il genere del film noir è tornato alla ribalta in forma diversa, grazie a Ripley e Sugar.
Che tipico. Proprio quando aspettavi da decenni un grande film noir, all’improvviso ne compaiono due, ma con una svolta che li distingue dai precedenti.
Durante gli anni Quaranta e Cinquanta, il genere raggiunse il suo apice con i film dell’epoca in cui detective disillusi in eleganti cappelli di feltro risolvevano sordidi crimini che coinvolgevano seducenti femme fatale.
I neo-noir degli anni ’90, inclusi film come The Grifters, One False Move, The Last Seduction, Devil in a Blue Dress, Bound e LA Confidential, hanno innescato un revival decenni dopo.
Tuttavia, il panorama cinematografico è cambiato drasticamente. Film di supereroi, film d’animazione e blockbuster di fantascienza ora regnano sovrani nei multiplex, lasciando poche opportunità ai thriller a basso budget di essere proiettati nelle sale.
Il film noir è tornato alla ribalta questa settimana, ma in un formato diverso: in televisione. Ripley è stato lanciato su Netflix e Sugar è arrivato su Apple TV, entrambi gli spettacoli rappresentano il genere in modi distinti. Tuttavia, fai attenzione ai potenziali SPOILER mentre approfondiamo ulteriori dettagli.
Ripley si evolve in un film noir cupo
Andrew Scott nel ruolo del maestro manipolatore Tom Ripley.
L’adattamento in otto parti del romanzo di Patricia Highsmith del 1955 Il talento di Mr. Ripley, noto come Ripley, differisce dai suoi famosi adattamenti soleggiati del 1960 e del 1999. Questa nuova versione, scritta e diretta da Steven Zaillian, utilizza un’estetica frizzante in bianco e nero che cattura perfettamente la natura fredda e inflessibile del personaggio principale. Questo approccio stilistico trae ispirazione dall’espressionismo francese, simile ai film noir del passato.
Negli episodi iniziali dello show, Andrew Scott interpreta il personaggio di Tom Ripley come una femme fatale maschile (anche se potremmo anche riferirci a lui come un butch fatale, ma quel termine non cattura accuratamente la sua performance). Dickie Greenleaf, un ricco playboy, rimane subito incantato dal fascino di Tom, con conseguenze oscure nell’emozionante terzo episodio.
A metà strada, la serie prende una svolta e sposta l’attenzione dai crimini di Tom Ripley a un’indagine della polizia. Ora ci viene mostrata la polizia italiana che indaga proprio sui crimini che in precedenza erano l’obiettivo principale dello spettacolo.
Il duro detective coinvolto nel caso, l’ispettore di polizia Pietro Ravini (Maurizio Lombardi), è un classico cinico del film noir che ha il compito di trovare Dickie. Durante la sua ricerca, interroga i turisti americani con disprezzo malcelato. Tuttavia, le scene finali dello show rivelano una svolta che lascia Ravini come bersaglio dello scherzo. Questa svolta evidenzia anche il fatto che, come spesso accade nei migliori film noir, il crimine alla fine paga per Tom Ripley.
Abbracciare il genere fin dall’inizio
Colin Farrell nel ruolo del detective privato John Sugar.
La serie Apple Sugar continua ad abbracciare con forza il suo genere, con Colin Farrell che interpreta il personaggio principale, John Sugar, un detective privato che inizia lo spettacolo in bianco e nero nonostante l’ambientazione moderna.
A Tokyo, Sugar è nota per la localizzazione delle persone scomparse per individui che danno priorità alla privacy. La sequenza di apertura, ambientata in un’atmosfera incolore, stabilisce che non siamo solo in un paese straniero, ma stiamo anche vivendo uno scorcio di un’epoca passata.
Quando Sugar ritorna a Los Angeles, lo spettacolo mantiene la sua estetica vibrante, ma i riferimenti al film noir diventano ancora più evidenti. Nel primo episodio, a Sugar viene presentata la stessa pistola usata da John Ford in The Big Heat. Nel corso della serie, sullo schermo si alternano scene di film classici come Gilda e Kiss Me Deadly. Questo continua nel secondo episodio con le riprese di Dead Reckoning e Knock on Any Door. L’effetto complessivo ricorda il film parodia di Steve Martin, Dead Men Don’t Wear Plaid, ma qui il tono è molto più serio.
Sugar, inoltre, include importanti elementi del film noir come la voce fuori campo e i flashback. Mentre John attraversa la città, passando accanto a vecchi edifici nella sua auto d’epoca, la scena passa al bianco e nero, dando l’impressione che questa potrebbe facilmente essere un’epoca passata.
Lo showrunner Mark Protosevich e il regista Fernando Meirelles hanno preso decisioni creative molto specifiche per questo progetto. Secondo Apple, lo spettacolo è stato descritto come un “genere-bending”, il che suggerisce che potrebbe esserci più profondità di quanto inizialmente percepito. Pertanto, continueremo a monitorare quanto Sugar si attenga alle sue influenze cinematografiche durante lo svolgimento della serie.
Nonostante il suo stato attuale, Sugar rimane un dramma televisivo avvincente che, proprio come Ripley, offre l’eccitazione del film noir che manca gravemente nei cinema moderni.
Sia Sugar che Ripley sono ora disponibili e per ulteriori opzioni di streaming questo mese puoi andare qui.
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