Se ti piace esplorare il lato oscuro dell’intrattenimento, l’ultimo documentario di Nick Crowley potrebbe essere una visione accattivante. Noto per il suo mini-documentario virale su smartschoolboy9, Crowley ora si tuffa in profondità in uno dei programmi televisivi per bambini più inquietanti mai trasmessi.
A settembre, l’indagine di Crowley sulla saga di smartschoolboy9 ha suscitato un’attenzione immensa, accumulando oltre 10 milioni di visualizzazioni. La risposta è stata così intensa che è stato creato un subreddit dedicato per identificare l’individuo dietro il personaggio, con la speranza di un’azione legale contro di lui.
Sebbene molti ipotizzino che quest’uomo potrebbe essere David Alter o David London, la vera identità rimane sfuggente. Il subreddit in questione è stato da allora rimosso, lasciando gli spettatori alle prese con quello che è probabilmente uno dei misteri più inquietanti emersi nella memoria recente. Tuttavia, i contenuti di Crowley sono tutt’altro che scarsi; trova continuamente nuovo materiale da investigare. (Attenzione: alcuni spettatori potrebbero trovare questo contenuto inquietante.)
La vita con il nonno: uno spettacolo inquietante
Il fulcro del documentario di Crowley è “Life With Grandpa”, uno spettacolo di marionette pensato per bambini, creato a metà degli anni ’80. A prima vista, sembra uno spettacolo innocuo pieno di scenette e canzoni pensate per impartire lezioni basate sulla morale cristiana. Tuttavia, a un esame più attento, rivela un sottotono molto più sinistro.
In vari segmenti, i personaggi sostengono la punizione fisica con strumenti simili a fruste. Inoltre, la rappresentazione delle donne è particolarmente allarmante, raffigurandole semplicemente come elementi domestici incaricati di faccende domestiche.
Inoltre, i creatori dello show esprimono un chiaro disprezzo per la medicina moderna, promuovendo una pericolosa convinzione che l’intervento divino debba avere la precedenza. Tuttavia, il contenuto più scandaloso si trova forse negli sketch sessualmente allusivi, uno dei quali include un episodio peculiare in cui il nonno interagisce con un personaggio robotico con seni simili a quelli umani.
Crowley osserva: “È una delle cose più surreali che abbia mai visto in uno show per bambini. Tratta le donne come oggetti, equiparandole a robot”. Sottolinea il testo inquietante di una canzone in particolare, che oltrepassa i confini del gusto e della decenza.
Molto simile ai temi esplorati nel documentario “Keep Sweet: Pray and Obey”, Life With Grandpa rafforza un messaggio inquietante per i suoi giovani spettatori: “fidati e obbedisci”. Sapere chi ha creato questo spettacolo lascia scioccati ma non sorpresi dalla sua esistenza.
David Berg e le sue inquietanti eredità
“Life With Grandpa” è intriso degli insegnamenti del famigerato culto dei Bambini di Dio, fondato originariamente da David Brandt Berg nel 1968. Inizialmente, è emerso come un gruppo fondamentalista che predicava la salvezza, guidato dalla convinzione che un’imminente apocalisse avrebbe reso il mondo esterno inaffidabile.
Nel corso del tempo, la setta di Berg adottò pratiche sempre più sessualizzate, in particolare a metà degli anni ’70, quando introdusse la pratica del “Flirty Fishing”, che incoraggiava le donne ad avere rapporti sessuali con estranei per ottenere guadagni economici e attrarre nuove reclute.
I messaggi di Berg riflettevano sempre più le sue ideologie distorte, trasmesse in “Lettere Mo” ai suoi seguaci sotto vari alias, tra cui Re, Mosè e Nonno. Nel corso degli anni, ha insistito affinché anche i bambini fossero coinvolti in atti sessuali come parte della loro educazione.
Crowley fa luce sull’oscurità incarnata dagli insegnamenti di Berg, affermando: “Credeva che ai bambini dovesse essere insegnato questo stile di vita essenzialmente non appena nascono”. Ciò ha portato a una generazione indottrinata a obbedire senza fare domande, influenzata da materiali come Life With Grandpa.
Il tragico caso di Davidito
La sfortunata eredità del culto è riassunta nella storia di Ricky Rodriguez, noto nella narrazione dello show come “Davidito”. Nato da un incontro di “Flirty Fishing”, Ricky era destinato a diventare il successore di Berg, soggetto ad abusi inimmaginabili fin da piccolo.
Traumatizzato e istruito, alla fine ha documentato le sue lotte in “The Davidito Book”, che ironicamente raccontava i suoi abusi. Dopo essere sfuggito alla sua orribile educazione, le cicatrici psicologiche sono rimaste, culminando in un tragico tentativo di confrontarsi con il suo passato, che ha portato alla violenza e alla sua stessa dipartita.
The Family International: ancora attiva
Nonostante i numerosi resoconti di abusi, The Family International (TFI) elude il controllo legale e continua a operare. La loro strategia di decentralizzazione dei membri a livello globale complica l’azione penale, poiché i diversi sistemi legali ostacolano la responsabilità.
Dopo aver rinunciato alle pratiche sessuali illegali negli anni ’80, il gruppo ha cambiato il suo marchio, complicando gli sforzi per affrontare gli abusi storici. Inoltre, molti ex membri hanno alterato le loro identità, rendendoli difficili da rintracciare.
La Family International afferma ancora oggi la sua presenza, promuovendosi come una “rete cristiana di individui in 75 paesi, impegnati a condividere l’amore di Dio”. Inoltre, Karen Zerby, la moglie di Berg, mantiene una piattaforma online attiva, ma non è stata vista pubblicamente dal 2010.
Reazioni degli spettatori a Life With Grandpa
Il documentario di Crowley ha avuto grande risonanza sin dalla sua uscita, raccogliendo oltre un milione di visualizzazioni e provocando un’ondata emotiva di risposte da parte degli spettatori. Molti hanno espresso stupore per il contenuto, con commenti come “Questo è stato peggio di quanto mi aspettassi”, evidenziando la natura scioccante delle rivelazioni.
Altri hanno offerto il loro rispetto ai sopravvissuti che hanno parlato, sottolineando l’immenso coraggio che ciò ha richiesto, mentre altri hanno lamentato l’esistenza continua della setta. Gli spettatori colpiti hanno espresso la loro empatia per Ricky, riconoscendo il profondo trauma che ha informato le sue tragiche azioni.
Un utente ha commentato in modo toccante: “Ai suoi occhi e attraverso il suo trauma, vedeva che le persone la facevano franca con gli abusi che aveva subito fin dall’infanzia”. Questo riconoscimento collettivo sottolinea le profonde complessità della sopravvivenza, della responsabilità e della necessità di giustizia.
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