In un recente AMA su FMKorea, il CEO di T1 Joe Marsh ha fatto luce sulle circostanze controverse che circondano l’uscita di Zeus dal team, sollevando interrogativi sul coinvolgimento dell’agenzia dei giocatori. Con l’ambiguità che circonda il rinnovo del contratto di Zeus e le ricadute delle trattative infruttuose di T1, la conversazione si è rapidamente spostata su questo argomento.
Le intuizioni di Marsh hanno scatenato ulteriori indagini non solo sul perché Zeus abbia scelto di non rinnovare il contratto, ma anche se il suo agente abbia avuto un ruolo nel complicare il processo dopo il trionfo di T1 ai Mondiali del 2024. Attualmente, l’agenzia che rappresenta Zeus, nota come The Play, si è astenuta dal rispondere alle affermazioni di Marsh, anche se si prevede che lo farà presto.
Il CEO Joe Marsh accusa l’agente di Zeus di inganno nelle negoziazioni
Joe Marsh, insieme al dirigente della T1 Tucker Roberts, celebra il loro successo sollevando il trofeo dei Mondiali 2024.
Durante l’AMA, Marsh ha dichiarato: “Questa sarà la prima e l’ultima volta che parlerò della partenza di Zeus”, sottolineando il significativo contributo di Zeus alla rinascita di T1 insieme a giocatori come Oner, Faker, Gumayusi e Keria.
“Zeus ha preso una decisione personale e, pur rispettandola, siamo grati per il suo ruolo nel nostro successo. Tuttavia, questo ci porta alla gestione delle sue trattative contrattuali, che solleva alcune preoccupazioni”, ha osservato.
Seguendo questo sentimento, Marsh ha espresso forte insoddisfazione per il modo in cui The Play ha gestito le negoziazioni, sostenendo che T1 non ha mai ricevuto una controfferta alle loro proposte per Zeus. Invece, sono state semplicemente respinte senza alcuna discussione.
Rispondendo alle domande sulla retribuzione di Zeus, Marsh ha commentato con umorismo: “Dovresti chiedere a Zeus… o meglio ancora, provare con il suo agente, se riesci davvero a convincerlo a sedersi al tavolo!” Ha elaborato la cronologia del contratto, notando che la scadenza del 19 novembre non era stata fissata da T1 ma dall’agenzia.
“Sebbene non possa rivelare i dettagli esatti dell’offerta di Zeus, il nostro obiettivo era di fornire a ogni giocatore uno stipendio di alto livello, pertinente alla propria posizione”, ha affermato Marsh. “Purtroppo, non c’è stata alcuna comunicazione reattiva da parte dell’agente in merito alle nostre proposte”.
Marsh ha ricordato gli incontri, indicando che quando l’agente ha visitato l’ufficio di T1, ha affermato di non avere “nulla da dire”, il che ha colpito il team come strano per qualcuno che stava negoziando contratti. T1 ha tentato di impegnarsi in un dialogo costruttivo, offrendo anche proposte aggiuntive, ma senza una risposta chiara dalla rappresentanza di Zeus.
“Le affermazioni dell’agente su una scadenza fittizia presumibilmente stabilita da HLE erano del tutto infondate”, ha affermato Marsh. “Dopo la decisione di Zeus di andarsene, abbiamo confermato con HLE che tale scadenza non esisteva”. Ciò ha spinto Marsh a esprimere la sua convinzione che fosse coinvolta della disinformazione, esprimendo delusione per la mancanza di trasparenza che avrebbe dovuto caratterizzare il processo di negoziazione.
Zeus ha avuto un ruolo fondamentale nella squadra, il che lascia intendere che il suo contratto avrebbe potuto comportare rischi elevati.
Marsh ha anche detto che T1 era pronta ad eguagliare qualsiasi offerta ragionevole da parte di HLE o di altre organizzazioni, mentre circolavano voci secondo cui Zeus avrebbe preso impegni verbali con le squadre LPL prima di riconsiderare la cosa.
“Dal punto di vista di T1, non c’è stata animosità durante le trattative contrattuali. La nostra frustrazione è dovuta alla gestione dell’agenzia durante tutto il processo”, ha chiarito Marsh.
“Anche se la controfferta fosse stata astronomica, come 4 miliardi di KRW, che è il massimo consentito dalle normative finanziarie sportive, avrebbe dato il via alla discussione”, ha aggiunto. Marsh ha sottolineato che era pronto a offrire uno stipendio competitivo per trattenere Zeus.
Ha continuato: “L’agente ha garantito un incontro presso la sede centrale del T1, che non si è mai concretizzato, spingendo il nostro team a impegnarsi direttamente sia con Zeus che con il suo agente, senza però ottenere alcun progresso”.
Attraverso la lente di Marsh, T1 ha esaurito tutte le strade per trattenere Zeus, mentre il ruolo del suo agente ha sollevato numerose bandiere rosse. Finora, The Play non ha risposto a queste accuse, ma Marsh ha comunicato che T1 accoglierebbe volentieri Zeus se decidesse di tornare.
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