L’importanza di non includere una scena post-credit in “Agatha All Along”

L’importanza di non includere una scena post-credit in “Agatha All Along”

L’ultimo capitolo della Marvel, Agatha All Along , si è notevolmente discostato dagli standard del franchise concludendosi senza una scena post-credits, una scelta che ben si sposa con la narrazione.

Sin dal momento memorabile in cui Nick Fury si avvicinò a Tony Stark alla fine di Iron Man , l’inclusione di scene post-credit è diventata un elemento fondamentale del Marvel Cinematic Universe (MCU).

Queste sequenze hanno svolto un ruolo fondamentale nell’introdurre nuovi personaggi, concludere le battute precedenti e lasciare il pubblico in trepidante attesa per le puntate future.

Allo stesso modo, i momenti post-credit si sono estesi alle serie televisive Marvel, con Ms. Marvel che si conclude in modo spettacolare anticipando il prossimo film The Marvels .

Eppure, a guidare il gruppo c’era WandaVision , che si è conclusa con una stuzzicante scena post-credits che mostrava Scarlet Witch che percepiva i suoi gemelli in difficoltà. Questo ci porta allo spin-off, Agatha All Along , di cui parleremo più avanti. Attenzione: ci sono SPOILER in arrivo…

Agatha All Along presenta una narrazione autoconclusiva

Questa commedia drammatica fantasy-musicale in 10 episodi ripercorre il viaggio dell’antagonista Agatha Harkness attraverso la mistica Strada delle Streghe, esplorando la sua storia passata per spiegare il suo comportamento nefasto.

Lungo il percorso, gli spettatori si imbattono in rivelazioni sconvolgenti, come il fatto che Rio è intrecciata con Lady Death, che la Strada delle Streghe è una mera proiezione mentale e che la canzone chiave è parte di un elaborato stratagemma.

Forse il colpo di scena più grande è stata la scoperta che William Kaplan è in realtà Billy Maximoff, il figlio di Wanda, spesso definita Wiccan.

Ciò collega in modo intelligente Agatha All Along al più ampio MCU, ma la serie si regge sui propri meriti senza appoggiarsi pesantemente su queste connessioni. A parte il cameo di Ralph Bohner (Evan Peters), la narrazione prospera in modo indipendente.

L’attenzione rimane focalizzata su un racconto autosufficiente di una congrega di streghe in cerca di una via d’uscita, sulle complesse emozioni di Agatha nei confronti di Billy, su alcuni episodi oscuri che coinvolgono uccisioni di streghe e sulla sentita missione di Billy di riunirsi al fratello Tommy.

Questo approccio offre un piacevole contrasto con altri programmi e film che spesso si concentrano sugli sviluppi futuri anziché immergersi nella trama presente.

Perché “Andiamo a trovare Tommy” è sufficiente

Joe Locke e Kathryn Hahn in Agatha All Along
Meraviglia/Disney

Ciò è stato particolarmente evidente alla conclusione dell’episodio 10, in cui l’assenza di una scena post-credit ha evidenziato come Agatha All Along abbia trasmesso la sua narrazione completa prima che scorressero i titoli di coda.

Negli ultimi istanti, una spettrale Agatha conversa con Billy, culminando in un acceso scambio in cui Billy cerca di bandirla “nella luce o nell’abbraccio tossico di Rio o ovunque tu meriti di trascorrere l’eternità”.

Quando fallisce a causa della riluttanza di Agatha a confrontarsi con suo figlio, lei fa una proposta: “Potremmo formare una buona squadra, tu e io”. Con una porta magica che si chiude, un’altra si apre, illuminando una scala che conduce a una luce brillante.

Le toccanti parole finali di Agatha, “Andiamo a trovare Tommy”, riassumono perfettamente il momento, mentre entrano in quella luce, una coppia improbabile che intraprende una nuova emozionante avventura. Questa conclusione non richiede alcun frammento post-credit per accennare o stabilire una futura stagione di Agatha, poiché le basi sono già state splendidamente gettate.

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Fonte

Credito immagini: Dexerto.com

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