I quattro cavalieri dell’Apocalisse in Chainsaw Man rappresentano alcuni dei personaggi più avvincenti della serie. Queste potenti figure personificano le paure più profonde dell’umanità: il Diavolo del Controllo (Conquista/Controllo), il Diavolo della Guerra (Guerra), il Diavolo della Carestia (Carestia) e l’attesissimo Diavolo della Morte (Morte).
Finora, tre dei quattro sono stati introdotti: Makima, che incarna il Diavolo del Controllo, Yoru come Diavolo della Guerra e Fami che rappresenta il Diavolo della Carestia. Tuttavia, l’arrivo del quarto Cavaliere è profetizzato per segnalare l’estinzione dell’umanità e dare inizio a una nuova “Età dei Diavoli”.
Considerate le continue speculazioni sulla natura e le abilità del Death Devil, Chainsaw Man potrebbe aver già fornito indizi su questo personaggio.
Disclaimer: le intuizioni condivise in questo articolo sono speculative.
Suggerimenti sui poteri del Diavolo della Morte in Chainsaw Man
I dettagli sul Diavolo della Morte restano scarsi, anche se si prevede che sia femmina e la quarta sorella dei Diavoli del Controllo, della Guerra e della Carestia. La narrazione ha introdotto per la prima volta Makima come Diavolo del Controllo, che è riemersa come Nayuta dopo la sua scomparsa. Dopo di lei, Yoru, il Diavolo della Guerra, ha stretto un patto con Asa Mitaka e ora risiede dentro di lei. Fami è stata successivamente introdotta, anche se le sue abilità sono ancora ampiamente avvolte nel mistero.
I poteri esibiti da questi personaggi suggeriscono che il creatore Tatsuki Fujimoto impiega uno schema distintivo. Le abilità di ogni Cavaliere strumentalizzano in modo unico coloro che lo circondano. Ad esempio, Makima può dominare e manipolare gli individui che percepisce come inferiori, mentre coloro che si considerano inferiori a lei diventano vulnerabili alla sua volontà.
Allo stesso modo, Yoru, il Diavolo della Guerra, può trasformare quasi tutto ciò che possiede in un’arma semplicemente toccandolo e pronunciandone il nome; le sue capacità si amplificano, consentendole di trasformare oggetti in armi senza contatto o dichiarazione verbale quando è al massimo del suo potere. Fami, d’altro canto, possiede la capacità di controllare gli “affamati”, illustrando un potenziale collegamento tra i suoi poteri e un desiderio divorante di soddisfazione.
Considerando questo quadro, è intrigante speculare sulle potenziali capacità del Death Devil. I suoi poteri potrebbero essere radicati nel dominio sulle forze letali, intrinsecamente legate alla condizione umana e alla mortalità. Di conseguenza, le sue capacità potrebbero ruotare attorno alla manipolazione della vita e della morte.
Una capacità plausibile potrebbe essere quella di evocare una paura travolgente della morte, paralizzando di fatto i suoi bersagli o portandoli a un crollo mentale. Questo tipo di influenza si allineerebbe ai poteri dei suoi fratelli senza richiedere alcuna interazione fisica, emanando dall’interno delle sue vittime. Un’altra possibilità intrigante è la capacità di accelerare il processo di invecchiamento nei suoi bersagli, accelerandone la mortalità.
Sul piano fisico, potrebbe aumentare il tasso di decadimento degli oggetti, mentre gli individui potrebbero confrontarsi con le loro paure più profonde relative alla morte, spingendoli verso tendenze autodistruttive. Inoltre, il Diavolo della Morte potrebbe avere il potere di “reclamare” o evocare le anime, trasformandola potenzialmente in una figura in stile Grim Reaper che controlla i morti.
Considerazioni conclusive
In conclusione, le abilità attese del Death Devil risuonano con i temi generali esposti dagli altri Four Horsemen in Chainsaw Man . Fujimoto ha meticolosamente realizzato ogni Horseman per incarnare aspetti essenziali dell’esistenza umana.
Mentre i poteri di Makima sono focalizzati sul dominio e sul controllo, le abilità di Yoru ruotano attorno alla proprietà e all’armamentizzazione, e l’influenza di Fami si allinea con un desiderio insaziabile. Se al Death Devil venisse concessa l’autonomia sulle anime, emergerebbe come la minaccia suprema, una manifestazione della paura più profonda e inevitabile dell’umanità.
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