Venom: The Last Dance segna la conclusione dell’interpretazione di Tom Hardy di Eddie Brock e della sua controparte simbiotica, Venom. Questo addio al feroce simbionte si svolge come un momento vivace e un po’ confuso.
Dopo due film che accennavano alla prospettiva di un’invasione di simbionti incentrata sulla Terra, Venom: The Last Dance porta a compimento questa narrazione. Eddie e Venom si nascondono in Messico mentre è in corso una caccia all’uomo per Eddie, con un gruppo governativo clandestino a caccia di Venom. Devono intraprendere un viaggio attraverso il paese per raggiungere New York.
Nel frattempo, Knull si nasconde nello spazio, in attesa di essere liberato dalla prigionia cosmica inflittagli dalla sua stessa razza. La trama di Venom 3 è piuttosto complessa, risultando in un mix caotico che sembra in gran parte insignificante nel contesto più ampio del franchise.
Il titolo suggerisce che The Last Dance funge da capitolo conclusivo per questa versione di Eddie Brock e del suo alter ego alieno. In questa luce, il film cerca di bilanciare l’azione ad alto rischio con la profondità emotiva. Sebbene ottenga un certo successo, alla fine non riesce a creare una conclusione coerente e soddisfacente per la trilogia di Venom.
Una performance finale
Il film inizia con Eddie e Venom al bar messicano introdotto durante i titoli di coda di Spider-Man: No Way Home. Come previsto, vengono risucchiati attraverso un portale e si ritrovano in una versione un po’ logora dello stesso bar.
Si rendono conto rapidamente che tornare a San Francisco non è un’opzione, perché Eddie è il principale sospettato dell’omicidio del detective Mulligan alla fine del film. Il loro nuovo obiettivo? Andare a New York per un nuovo inizio, dando a Venom la possibilità di vedere la sua ultima attrazione: la Statua della Libertà.
Il duo parte quindi per un viaggio che non si materializza mai veramente. Vengono rapidamente distratti da un’operazione militare volta a catturare Venom per vaghi scopi scientifici, insieme a uno Xenophage inviato da Knull per catturare il simbionte.
Sorprendentemente, questi punti cardine della trama sono affrettati, soprattutto data la propensione del film per l’eccessiva esposizione durante tutta la sua durata. C’è un momento in cui Eddie condivide goffamente con nessuno in particolare, “Pensano che sia io”, mentre guarda un notiziario che rende abbondantemente chiaro che le autorità stanno attribuendo a lui l’omicidio di Mulligan. Grazie per questa intuizione, Eddie.
Sovraccarico di introduzioni
È piuttosto singolare introdurre numerosi nuovi personaggi durante il presunto viaggio d’addio di Eddie e Venom. Un capo militare in conflitto, uno scienziato stereotipato con un passato tragico e una famiglia eccentrica ed eclettica che insegue gli alieni, tutti intrecciati nella narrazione, distogliendo l’attenzione dal legame simbiotico che merita maggiore attenzione.
Mentre le scene d’azione sono innegabilmente divertenti, con inseguimenti emozionanti in acque rapide e un’esilarante resa dei conti finale che inietta un po’ di energia tanto necessaria, il film sembra frammentato. Stephen Graham fa un notevole ritorno come Mulligan, e le sue poche apparizioni sono tra i punti salienti, infondendo intensità in un arazzo altrimenti caotico.
In quest’ultima uscita, Hardy eccelle sia come Eddie che come Venom, e la loro interazione spesso scatena autentiche risate. La loro dinamica fornisce un elemento di leggerezza, impedendo alle cose di diventare troppo serie. I teneri scambi tra i due atterrano efficacemente, tagliando attraverso gran parte della narrazione altrimenti ingombra.
Tuttavia, il film vacilla quando cerca di addentrarsi in temi più profondi. Affronta questioni come l’etica governativa sulla sperimentazione, l’esistenza della vita extraterrestre e la ricerca del destino. (Sebbene forse non necessario per un film di Venom, sarebbe stato bello avere almeno un tema coerente.)
Queste esplorazioni sono sepolte sotto personaggi superficiali e dialoghi fiacchi, il che si traduce in un finale privo del peso emotivo necessario per avere un impatto significativo.
Punteggio della recensione per Venom: The Last Dance – 2/5
Con tre film ormai completati, l’interpretazione di Tom Hardy della tumultuosa connessione tra Eddie Brock e Venom è tristemente giunta al termine. Purtroppo, The Last Dance non risuona come un culmine, ma piuttosto sembra un “alla prossima volta” poco brillante.
Le sequenze d’azione dinamiche e alcuni momenti genuinamente sentiti tra Eddie e Venom potrebbero soddisfare una parte dei fan, ma coloro che cercano una narrazione più sostanziale o una trama più ricca probabilmente rimarranno delusi, soprattutto con vaghi riferimenti all’essere “un credente” e un focus su una scena in cui Hardy indossa uno smoking.
Questa serie di film ha attraversato un viaggio tumultuoso e, ora che è conclusa, non è ancora chiaro se ne sia valsa la pena.
L’uscita nelle sale di Venom: The Last Dance è prevista per il 25 ottobre.
Per ulteriori approfondimenti, dai un’occhiata agli altri film in uscita questo mese.
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