La vittima dell’aggressione al fan di Jessi afferma che Jessie è stata ingannata e che l’amico è collegato all’attività di una gang

La vittima dell’aggressione al fan di Jessi afferma che Jessie è stata ingannata e che l’amico è collegato all’attività di una gang

Il 14, lo show della JTBC “Crime Chief” ha presentato un’intervista interessante con un fan minorenne che in precedenza aveva richiesto una foto a Jessi, insieme alla madre del fan. Hanno condiviso i loro pensieri dopo le recenti scuse pubbliche di Jessi.

In precedenza, l’11 ottobre, “Crime Chief” aveva rivelato che il fan minorenne aveva subito un’aggressione dopo aver chiesto a Jessi una fotografia. L’incidente è avvenuto il 29 del mese scorso, quando Jessi ha gentilmente rifiutato la richiesta del fan, portando a un’aggressione non provocata da parte di un individuo sconosciuto.

I resoconti indicavano che durante l’aggressione, Jessi aveva abbandonato la scena senza fare nulla. In seguito, il team di Jessi affermò che “Jessi e l’aggressore sono estranei e non hanno alcun legame”.

Gesù

In risposta alla dichiarazione di Jessi, la madre della vittima ha espresso la sua frustrazione, affermando: “Ho visto subito le scuse, ma sembra che stia solo cercando di trovare delle scuse. Affermare ‘Non sono associati. L’aggressore è apparso dal nulla’ è fonte di confusione. Mia figlia li ha visti insieme. Quando Jessi si è alzata, ha tentato di raggiungerlo (l’aggressore) ma non ci è riuscita. Poi, è rimasta semplicemente lì mentre lui colpiva mia figlia. Dire ‘Non lo conosco. Ha attaccato all’improvviso’ è assolutamente esasperante”.

La vittima ha anche condiviso la sua prospettiva sulle scuse, commentando: “Non sembra che stia riflettendo veramente su ciò che è successo. L’uso del termine ‘responsabilità morale’ fin dall’inizio indica una mancanza di autentico rimorso”.

Inoltre, la vittima ha accusato un produttore, noto come “Koala”, che ha lavorato con Jessi più volte, di averli affrontati fisicamente prima dell’incidente principale. Hanno raccontato: “Quando (il produttore Koala) si è avvicinato a me per la prima volta, mi ha dato due pugni allo stomaco e mi ha spinto la testa contro con forza”.

Gesù

La vittima ha continuato, affermando: “Quando era con i suoi amici, li ho sentiti menzionare una gang. Osservando il loro insolito stile di camminata e il linguaggio del corpo mi ha spinto a fare delle ricerche su Koala online. Sembra che possa essere collegato a una gang coreana”.

In risposta a queste gravi accuse, il rappresentante legale di Jessi ha comunicato con “Crime Chief”, insistendo, “Koala ha lavorato a progetti musicali con Jessi, ma non ha legami con nessuna gang. Non abbiamo informazioni su Koala e su alcuna affiliazione a gang”.

Sono emerse anche segnalazioni secondo cui l’aggressore maschio sarebbe noto a Koala.

Fonte: Daum

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