Gli sviluppatori di Warzone affrontano lo sfruttamento delle VPN per combattere gli imbrogli

Gli sviluppatori di Warzone affrontano lo sfruttamento delle VPN per combattere gli imbrogli

Black Ops 6 interviene contro l’abuso delle VPN in Warzone

In una mossa significativa, Call of Duty: Black Ops 6 ha introdotto misure per limitare l’uso di VPN (Virtual Private Network) che consentono ai giocatori di sfruttare il matchmaking basato sulle abilità. Le VPN possono mascherare l’indirizzo IP di un giocatore, consentendogli di connettersi a server meno competitivi e giocare in diverse regioni geografiche.

Comprendere l’impatto delle VPN

Utilizzare una VPN può offrire diversi vantaggi ai giocatori. Può aiutare a bypassare i sistemi di matchmaking basati sulle abilità, consentendo ai giocatori esperti di affrontare avversari meno esperti. Inoltre, i giocatori spesso usano le VPN per eludere la limitazione della rete, che è una tattica che alcuni Internet Service Provider (ISP) impiegano per rallentare la larghezza di banda per gli utenti, in particolare i giocatori.

Nuove regole in Black Ops 6

Finora, non c’erano ripercussioni per gli individui che utilizzavano VPN nel gioco. Tuttavia, con le recenti note sulla patch di aggiornamento della Stagione 1 , Treyarch ha svelato una strategia per stringere le redini di questa pratica. Il team di sviluppo imporrà soglie di ping più severe, assicurando che i giocatori debbano unirsi alle partite all’interno delle proprie regioni. Questa modifica mira a ridurre al minimo i vantaggi ottenuti dagli utenti VPN e si applicherà anche al gioco classificato, che si prevede verrà lanciato con l’aggiornamento di metà stagione.

Affrontare le tecniche di imbroglio oltre le VPN

Sebbene le nuove soglie di ping possano limitare alcune attività, non affrontano un problema separato noto come “2 boxing”. Questa tattica prevede che i giocatori utilizzino due account, uno con classifiche di matchmaking basse, per accedere a lobby più facili. Il giocatore più abile utilizza l’account con classifica più bassa per unirsi a partite relativamente semplici prima di cambiare rapidamente.

Il team anti-cheat di RICOCHET ha tentato di mitigare questo problema tramite sistemi di rilevamento AFK potenziati, volti a combattere l’account boosting. Tuttavia, la sfida rimane, poiché i giocatori possono semplicemente uscire prima che la partita inizi, consentendo a questo exploit di persistere.

Controversie in corso nei sistemi anti-cheat

Attualmente, RICOCHET affronta anche altre controversie. È emersa di recente una rivendicazione in cui un hacker ha affermato di aver sfruttato il sistema per bannare ingiustamente migliaia di giocatori sia da Warzone che da MW3.

L’aggiunta di queste nuove normative rappresenta un passo avanti verso la creazione di un ambiente di gioco più equo in Black Ops 6, ma le sfide in corso indicano che è necessario un miglioramento continuo per affrontare il panorama in continua evoluzione dell’integrità del gioco.

Per ulteriori dettagli sugli aggiornamenti recenti, fare riferimento all’articolo di Dexerto .

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