Dopo tanta attesa, Squid Game Stagione 2 è arrivato su Netflix, e sta già superando il suo predecessore in modi fondamentali. Ecco un suggerimento: è meglio gustarlo freddo.
Questa stagione unisce una tagliente critica sociale, personaggi complessi, violenza intensa ed eccitazione adrenalinica. Questo potente mix è l’ingrediente segreto che ha trasformato la serie originale in una sensazione globale.
Al momento del lancio, la prima stagione ha infranto numerosi record di streaming, diventando rapidamente la serie Netflix più vista in 90 paesi in soli 10 giorni.
Lo showrunner Hwang Dong-hyuk si è dedicato instancabilmente alla realizzazione della sua visione, sacrificando persino circa otto denti a causa dello stress della produzione. Questo ci porta a chiederci: potrebbe ricreare quella magia? La risposta è un sonoro sì.
Squid Game Stagione 2: Una ricerca di vendetta
Invece di introdurre concetti completamente nuovi, Dong-hyuk sfrutta magistralmente i punti di forza della prima stagione, intensificando la posta in gioco attraverso un tema potente: la vendetta.
L’ultima volta che abbiamo visto Seong Gi-hun (interpretato da Lee Jung-jae), stava per volare a Los Angeles, sfoggiando un nuovo look sorprendente. Poco prima di salire a bordo, ha chiamato il famigerato numero del Squid Game, affermando: “Non sono un cavallo. Sono una persona. Voglio sapere chi sei e come puoi commettere queste atrocità”.
Hwang In-ho, noto come Front Man (Lee Byung-hun), ha messo in guardia Gi-hun dal nutrire pensieri “assurdi” e lo ha esortato a prendere il suo volo per la sua stessa sicurezza. Tuttavia, Gi-hun è stato risoluto, affermando: “Non posso perdonarti per tutto quello che stai facendo”. Ha riattaccato e si è voltato, facendo scorrere i titoli di coda, preparando perfettamente il terreno per la seconda stagione.
In questo nuovo capitolo, Gi-hun intraprende una missione non solo per vendicare i suoi amici perduti, ma anche per smantellare del tutto i giochi malevoli. L’adagio senza tempo secondo cui la vendetta è un piatto che va servito freddo risuona profondamente in tutta la narrazione; racchiude una profonda esplorazione delle emozioni umane, come il dolore, la rabbia, il lutto e la ricerca della giustizia, il tutto intrecciato in un tragico arazzo di inevitabilità.
Pur sapendo che la vendetta non cancellerà gli errori passati né allevierà le loro sofferenze, la determinazione di Gi-hun rimane incrollabile. Sembra quasi predestinata, riecheggiando una legge cosmica taciuta. Film iconici come Oldboy di Park Chan-wook mettono in mostra questo tema, dove Yoo Ji-tae (Lee Woo-jin) ha dedicato due decenni a vendicarsi di Oh Dae-su (Choi Min-sik). Il suo atto estremo è culminato nell’autodistruzione, la definitività della sua vendetta si è rivelata cruda e inquietante.
La serie Kill Bill di Quentin Tarantino sottolinea in modo simile la natura distruttiva della vendetta, seguendo The Bride (Uma Thurman) mentre persegue incessantemente la vendetta. Questa ricerca spesso porta ad alcuni degli scontri più emozionanti e brutali nella storia del cinema, come quando Oh Dae-su si impegna in un’iconica lotta in corridoio.
Le influenze di Tarantino risplendono nella feroce battaglia di The Bride contro gli assassini della Yakuza di O-Ren Ishii, mostrando come la fredda vendetta alimenti esperienze cinematografiche intense e indimenticabili. Innumerevoli film, da Dead Man’s Shoes a Bastardi senza gloria , esemplificano come la creazione abile di narrazioni di vendetta porti a un dramma eccezionale.
Hwang Dong-hyuk sfrutta magistralmente questo espediente narrativo per creare un’avvincente continuazione di una serie già straordinaria.
Il viaggio di Gi-hun: più di una semplice vendetta
Nella seconda stagione di Squid Game , la ricerca di vendetta di Gi-hun trascende i torti personali; si evolve in un confronto contro lo sfruttamento sistemico. Come svelato nella prima stagione, i giochi sadici non sono solo spettacoli per VIP mascherati, ma anche indicativi di profonde disparità socio-economiche.
Questa profondità tematica infonde nella trama un forte richiamo al tema di Davide contro Golia, mentre le motivazioni di Gi-hun fanno aumentare ulteriormente la posta in gioco.
Come scopriranno gli spettatori, il Giocatore 456 torna sull’isola, rivelando la netta trasformazione della sua identità dopo la sua straziante esperienza. Il tossicodipendente del gioco d’azzardo che abbiamo incontrato per la prima volta non c’è più; ora affronta le sfide con uno scopo risoluto, aumentando la tensione mentre si reintegra nei giochi mortali.
La brutalità dei nuovi giochi è accompagnata da approfondimenti più profondi sui personaggi. La seconda stagione offre uno sguardo senza precedenti dietro le maschere enigmatiche dei Pink Soldiers, gettando luce sulle loro identità e motivazioni.
Questa esplorazione arricchisce la narrazione, conferendole maggiore complessità anziché basarsi semplicemente sul valore dello shock. L’intensità della ricerca vendicativa di Gi-hun funge da motore che guida questa evoluzione.
In particolare, l’intervallo di tre anni dalla prima stagione riflette la cura messa nel realizzare questo sequel tanto atteso. Il risultato? Un racconto agghiacciante ma coinvolgente che lascia il pubblico desideroso di altro.
Attualmente, la seconda stagione di Squid Game è disponibile in streaming su Netflix.
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