Il direttore di NewJeans accusa di “confinamento illegale”, il Ministero dell’occupazione e del lavoro ritiene che “nessuna accusa” sia stata presentata

Il direttore di NewJeans accusa di “confinamento illegale”, il Ministero dell’occupazione e del lavoro ritiene che “nessuna accusa” sia stata presentata

Il 24 febbraio, Chosun Biz ha riferito che il Seoul Regional Employment Labor Office, gestito dal Ministry of Employment and Labor, ha ufficialmente chiuso l’indagine sulle accuse mosse da un ex dipendente ADOR, identificato come A, contro il CEO Kim Joo-young. La conclusione tratta dalle autorità è stata che le prove presentate erano insufficienti per corroborare le accuse di molestie sul posto di lavoro.

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Le accuse derivano da un incidente avvenuto a dicembre, in cui A ha affermato di essere stato adescato con la premessa di una discussione di lavoro. Durante questo incontro, A ha affermato di aver ricevuto un ordine di stand-by che richiedeva la restituzione immediata di un laptop aziendale dalla propria residenza. Nonostante i tentativi di A di dimettersi, sarebbero stati trattenuti per circa tre ore e costretti a consegnare il proprio cellulare personale senza alcuna giustificazione legale. In seguito a questi eventi, A ha presentato una petizione al Ministero dell’occupazione e del lavoro, accusando il CEO Kim di aver commesso molestie sul posto di lavoro.

I membri del famoso gruppo NewJeans hanno parlato, affermando: “Abbiamo visto manager e direttori delle prestazioni, che ci aiutano con i nostri programmi, essere sottoposti a molestie come la confisca dei loro computer portatili e dover sopportare indagini inaspettate, che spesso li hanno portati alle lacrime”.Hanno espresso la loro profonda preoccupazione per la condotta di HYBE, commentando: “È doloroso pensare che le vittime di questa azienda angosciante e immorale potrebbero non finire con le nostre esperienze”.

miniatura del CEO di Ador Kim Yu Young

A difesa delle proprie azioni, ADOR ha dichiarato che un dipendente responsabile della gestione degli artisti aveva contattato direttamente uno sponsor, aggirando i protocolli aziendali e incoraggiandolo a stabilire un contratto direttamente con l’artista. ADOR ha etichettato questa azione come una grave violazione della fiducia, affermando che il manager implicato aveva riconosciuto la cattiva condotta. L’azienda ha inoltre chiarito: “Di conseguenza, abbiamo messo il dipendente in stand-by e richiesto la restituzione della proprietà aziendale, in particolare il laptop.È importante notare che non c’è stata alcuna detenzione illegale durante questo processo e abbiamo fatto diverse richieste di interviste per consentire al manager di fornire il proprio resoconto, tutte rifiutate dal dipendente”.

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In una questione correlata, è stata respinta anche una petizione presentata tramite la National Petition Platform, che chiedeva un’indagine sulle accuse di bullismo sul posto di lavoro contro Hanni, membro di NewJeans. Le autorità hanno concluso che, ai sensi del Labor Standards Act, Hanni non era qualificabile come lavoratrice. Questa decisione derivava dalla natura della gestione degli artisti, in cui le relazioni sono spesso caratterizzate da obblighi contrattuali reciproci, piuttosto che dalla tradizionale dinamica datore di lavoro-dipendente.

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