Quentin Tarantino sostiene che i film sono morti nel 2019 a causa di un fattore importante

Quentin Tarantino sostiene che i film sono morti nel 2019 a causa di un fattore importante

Quentin Tarantino ha espresso apertamente le sue frustrazioni nei confronti dell’industria cinematografica, dichiarando che il cinema ha di fatto cessato di esistere nel 2019 e lamentando che da allora la situazione non ha fatto che peggiorare.

Il panorama cinematografico ha dovuto affrontare notevoli sconvolgimenti negli ultimi anni, principalmente a causa della pandemia globale e dei successivi lunghi scioperi di sceneggiatori e attori. Queste crisi hanno rimodellato il modo in cui i film vengono distribuiti e consumati.

Inizialmente, quando i cinema sono stati chiusi, molti studi hanno optato per le uscite direct-to-streaming. Questo cambiamento ha irritato diversi registi, in particolare Christopher Nolan, che ha espresso insoddisfazione per la gestione del suo film, Tenet.

Alla riapertura dei cinema, gli studi hanno risposto comprimendo la finestra di distribuzione tra i formati cinematografici e streaming. Questa decisione non ha solo avuto un impatto sui ricavi al botteghino, ma ha anche consentito al pubblico di accedere ai film da casa mentre erano ancora disponibili nei cinema. Lo scenario ha fatto infuriare notevolmente Tarantino.

Il declino del cinema tradizionale secondo Tarantino

In un’intervista sincera durante il Sundance Film Festival, Tarantino ha condiviso le sue intuizioni sul perché ha rimandato la regia del suo atteso film finale. Ha anche espresso le sue preoccupazioni riguardo all’attuale definizione di cinema.

Tarantino ha posto una domanda toccante: “Che cazzo è un film adesso?” Ha espresso costernazione per l’attuale stato delle uscite cinematografiche, suggerendo che una distribuzione nelle sale è diventata semplicemente una “distribuzione simbolica” della durata di circa quattro settimane, dopo le quali i film diventano spesso disponibili per la visione a casa. Si è lamentato, “Non mi sono buttato in tutto questo per rendimenti decrescenti”.

Ha elaborato, ricordando come il 2019 abbia segnato “l’ultimo fottuto anno di film”, affermando che gli anni successivi hanno solo esacerbato il problema. Tarantino ha criticato le moderne uscite cinematografiche come superficiali, sottolineando, “Tra due settimane, puoi guardarlo su questo e quello”, indicando la frettolosa disponibilità di film a casa.

Il passaggio di Tarantino alle produzioni teatrali

Quentin Tarantino dirige C'era una volta a...Hollywood.
Immagini Sony

Durante la stessa intervista, Tarantino annunciò che il suo prossimo impegno sarebbe stato un’opera teatrale e spiegò le motivazioni di questa scelta.

Ha affermato: “A teatro, non puoi farlo. Devi pagare un sacco di fottuti soldi per sederti in quel posto. Ma non c’è fottuta registrazione. Non ci sono fottuti cellulari…possiedi il pubblico per quel momento. Per quel momento, sono tutti tuoi. Sono nel palmo della tua mano”.

Tarantino sottolinea l’importanza di offrire un’esperienza eccezionale, dicendo: “Non si tratta solo di fare arte. Si tratta di stupirli. Si tratta di regalare loro una fantastica serata fuori. Fate in modo che ne valga la pena per loro. Ecco, questo per me è emozionante”.

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